sabato 29 agosto 2009

l'ultima lavatrice

L'ultima lavatrice, proprio prima di venir via, per lasciare tutto in ordine e pulito.

Gli oggetti esistono e parlano. Vivono e muoiono. Vorrei che li disprezzassimo meno, che li noncurassimo meno. Parlo per me.
Non è la foto che nobilita l'oggetto ripreso. Che gli dà senso e vita. L'oggetto ce l'ha di suo.
Non dubito che la tovaglia a girasoli si sentisse triste la mattina della mia partenza assieme ai canovacci multicolori. Si tenevano aggrappati al filo e aspettavano il loro destino di reclusione.
Dodici mesi senza l'aria vivificante, senza il contatto con le mani frettolose e vivaci, senza il bagno nell'acqua schiumeggiante. Dodici mesi nel cassetto dell'armadio senza neanche un'ultima stiratura affettuosa! Vi chiedo pubblicamente scusa, andavo di fretta.

9 commenti:

  1. Oh parbleau!
    Così si conservano sempre come nuovi!
    :-)

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  2. che tenerezza marina...Sei stata tu a riportarli all'aria per fargli rivivere la breve stagione, e sempre tu a riporli nel cassetto. Anche senza la "affettuosa stiratura" la tua attenzione è arrivata, ne sono sicura. un bacio

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  3. ciao sono pierangela, grazie di avere visitato i miei blogs

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  4. le mie tovaglie dopo aver letto il tuo post mi hanno detto: Hai visto, lei si preoccupa, tu invece non ci stiri mai, ci pieghi frettolosamente e neanche ci parli!!!!

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  5. marina, tu come pieghi queste creature? a metà e ancora a metà, spezzando il disegno o in tre e ancora in tre, cosicchè, quando si distendono nuovamente le creature, al centro appare una cornice senza pieghe e i disegni non vengono disturbati...? s.

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  6. comunicazione ufficiale: io piego tutto in tre. Liscio bene con le mani, soprattutto agli angoli, e di nuovo piego in tre. Qualunque altro modo mi sembrerebbe irrispettoso. Ma non so stirare, lo faccio malvolentieri e, di conseguenza, male. marina

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Non c'è niente di più anonimo di un Anonimo