lunedì 20 aprile 2009

conviti

In gruppo più che parlare & tener banco mi piace ascoltare & osservare. Il che va benissimo per l'equilibrio delle serate. Infatti la maggior parte della gente preferisce parlare & tener banco piuttosto che ascoltare & osservare. Divisici così i compiti passiamo il tempo piacevolmente. I problemi nascono quando allo stesso tavolo si siede un altro osservatore & ascoltatore. Io identifico immediatamente lui, lui identifica immediatamente me. In genere cominciamo ad osservarci reciprocamente. Il che non va bene perché per tenerci d'occhio tra di noi perdiamo di vista il resto della brigata. Ricordo la volta in cui decisi di correre ai ripari. Al mio silenzioso scrutatore, seduto davanti a me, dissi: Mi faresti un favore? Certo! rispose prontamente lui. "Disinteressati di me e concentrati sugli altri." Arrossì violentemente. Infatti era molto giovane. Ma io lo rincuorai subito: "Potremmo dividerci i compiti. Tu ti occupi degli uomini e io delle donne". Benché ancora rosso, sorrise. "Facciamo il contrario" disse. Acconsentii. La serata andò magnificamente bene. Ogni tanto io gettavo là un'osservazione, un assenso, una domanda, tanto per alimentare la libidine di eloquio degli altri. Lui invece era troppo silenzioso, tanto da attirarsi ad un certo punto un richiamo dalla padrona di casa. Lo redarguii con lo sguardo: gettare lì delle frasi ogni tanto è fondamentale, benedetto ragazzo! Al momento dei saluti feci in modo di restare un po' in disparte con lui. "Che ne pensi della festeggiata?" gli chiesi. "Fasulla" fu la risposta. "E tu  del marito che mi dici? " chiese lui. "Infelice" gli risposi. Soddisfatti e concordi ci demmo la mano e ci salutammo. Il ragazzo aveva della stoffa. Sono certa che l'esperienza di quella serata gli sarà servita in seguito.

11 commenti:

  1. Fantastico! Marina, ti adoro!

    Mariateresa

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  2. Accidenti, io faccio sempre figuracce! Ormai nelle conversazioni ci si deve infilare a viva forza e io orripilo davanti a tale eventualità, così, poichè proprio non entro nell'agone, sembro stupida!Paralizzata dai modi di chi tiene banco, mi sale alle labbra un sorriso vacuo e fisso e il mutismo mi cattura tra le sue spire! Non c'è padrona di casa che tenga! Sono una statua! Incapace di esercitare l'arte della diplomazia e della mediazione, sembro un pesce nella boccia, e chi magari mi conosce per aver trascorso con me momenti più... vivaci, sbalordisce e tenta di richiamarmi alla vita! Macché! Gettare qua e là una frase, come dici giustamente tu, è fondamentale. Ma io tra il fatto che faccio il gambero, tra il fatto che faccio il pesce in boccia, tra il fatto, pure, che mi diverto a sentire le vacuità di tutti... taccio.
    Però, diciamolo, le padrone di casa non sanno esercitare l'arte del raccordo, e i partecipanti ignorano cosa sia la conversazione: l'arte garbata di mettersi all'ascolto.
    Ciao Marina, sono viva. E scrivo.
    Smack!

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  3. Non. Non ti seguo!
    Sono anch'io un osservatore (spesso silenzioso), ma lo scopo non è arrivare ad un giudizio "lapidario", né la mia osservazione è "fredda" da paleontologo di una umanità impietrita. Cerco di capire dalle apparenze quale sia il personaggio, la parte che interpreta la persona che incontro sul metrò o al bar e quella che potrebbe fare. Mi fermo sui particolari che sono spesso rilevatori. Cerco di descrivere gesti e movimenti e sorrisi, ascolto le inflessioni della voce, il tono, i silenzi.
    Cerco di non giudicare, perché ritrovo la stessa mia umanità nella persona che incontro. Anche in quella che, apparentemente, è il personaggio più distante da me.
    Ciao

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  4. Il mio comportamento dipende dalla compagnia.
    Se non la conosco anch'io sono un'osservatrice sufficientemente silenziosa...

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  5. @baluginando. contenta di rincontrarti. Visto che scrivi passerò da te...
    @ Guglielmo. Mi prendo la reprimenda ma ti segnalo l'ironia. L'operazione che compi tu non mi è estranea, direi che è la mia principale occupazione da qualche anno; ma nelle serate "mondane" mi diverto anche in una osservazione più maligna, lo confesso.

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  6. Grande Marina! Anch'io sono sempre stata silenziosa osservatrice ma non dimentico di buttare ogni tanto un'osservazione o una domanda.
    Certo quando piace alla gente sentirsi parlare!?! In alcuni casi detesto chi tiene banco in altri sono loro grata, cioe' quando il contesto non mi interessa perche' cosi' non mi sento in dovere di dire qualcosa.

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  7. e io, che sono un'osservatrice timidona, avrei soggezione degli osservatori come te!!! Avvisami quando partecipi ad una serata mondana...non si sa mai eh eh ;-)

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  8. divertentissimo questo pezzo, ma come fai? sei un genio comico.

    io tengo banco, parlo e osservo pure, però.
    Bibi

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  9. ho capito al volo che ti riferivi a miss culasacco (fasulla) e consorte (infelice). evvaiiiiiiiiii
    Stalinista

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  10. Caro delizioso Anonimo, io ho capito subito che eri una stalinista e, in quanto tale, fasullo e infelice principalmente tu.
    cordialità, marina

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Non c'è niente di più anonimo di un Anonimo