martedì 10 febbraio 2009

una notte pulita

C'è una grande luna piena stanotte e al suo cospetto tutti i pensieri si fanno piccoli. 
Non dormo e non ne ho voglia. Ogni tanto apro le persiane e guardo la luna. Mi assicuro che ancora ci sia. Sale rapidamente nel cielo e ho paura del momento in cui sarà troppo alta perché io possa ancora vederla. 
Penso al corpo di Eluana, fino a poco fa prigioniero politico, ed ora libero.
Tornerà alla terra, rientrerà nel ciclo che tutti ci consuma e ci riplasma.
Il pensiero che il corpo di Eluana si sia sottratto intenzionalmente ai suoi persecutori mi passa e mi ripassa nella mente. Sgusciato via, prima che l'affronto riprendesse. Pensiero primitivo, irrazionale. Ma i pensieri si formano, senza chiedere permesso.
Molti altri pensieri, molto privati mi agitano. Quello che so dell'amore mi dice che esiste un sentimento molto composito, fatto di una moltitudine di altri sentimenti, di dolore brutale, disperazione, annientamento di sé e insieme di sollievo amoroso, quando il corpo di una persona amata, offeso nella sua dignità, viene infine liberato dall'ultimo respiro. Quel sentimento lo sento intorno a me, come se circolasse nella mia camera, tra le mie cose. Posso toccarlo. Lo conosco e lo riconosco. Penso ad Eluana con questo sentimento. È Eluana che lo fa rivivere dentro di me, lo tira fuori dal mio passato. 
Penso alla madre di Eluana, a questa donna mai esposta, sofferente, muta. 
Penso a suo padre, quest' uomo così determinato nel suo amore, nella devozione alla sua unica figlia morta. Li penso abbracciati e nel pensiero li chiudo nel mio abbraccio. In ricordo di un altro abbraccio, in cui mi accolse una sconosciuta. Ma penso anche che non esistono sconosciuti quando parla la nuda umanità e che ci conosciamo tutti, quando davvero ci guardiamo dentro, riconoscendoci l'uno dentro l'altro.
Penso che ho la terra sotto i piedi e un cielo sulla testa e che di questo sono fatta e a questo tornerò e questo è tutto quello che so. 
Penso che questa notte è pulita e sana, e silenziosa. Che le grida scomposte, sguaiate, non vi trovano eco. Domani il clamore volgare tornerà ad alzarsi, ma adesso c'è solo il silenzio di una notte imbiancata di luna e i pensieri che libera.
Forse è inappropriato renderli pubblici. Mi fermo a riflettere su questo. Poi decido che lasciarmi guardare dentro non mi fa paura. Non questa notte. Perché questa è una notte di riconciliazione con i miei simili. Non so dire perché, ma sento che è così.
E adesso vado a dare ancora un'occhiata alla luna. 



Canzone "tzu-yeh"
Anonimo- età di transizione (220-618 d.C.)

Tutta la notte non potei dormire
per il chiaro di luna sul mio letto.
Udivo sempre una voce chiamare
dal Nulla il Nulla rispondeva: "sì"






16 commenti:

  1. Il calvario di Eluana é finito. Anch'io sento un miscuglio di strane sensazioni ma penso anche a Sacconi ed al fatto che vuole far passare il principio che l'idroalimentazione non sia una terapia e quindi non possa sospendersi più in futuro.

    Resto allibito e solo il pensiero di Eluana libera e di questa luna piena che saprà abbracciarla riesce a lenire la mia amarezza.

    RispondiElimina
  2. bellissimo articolo,concordo in pieno e mi unisco al lutto della famiglia e alla protesta .

    RispondiElimina
  3. strane sensazioni stanotte rientrando a casa... regnava una quiete quasi surreale, le strade erano deserte, e tutto era avvolto da questa rosata e soffusa luce lunare... ma non era un vuoto sterile.
    un abbraccio

    RispondiElimina
  4. Eluana non è morta invano, il padre in qualche modo l'ha resa figlia nostra ed è stata circondata dall'amore di tutti

    RispondiElimina
  5. anche io ho contemplato la magnifica luna dal lago...tutto scorre nell'infinita bellezza...

    ps non riesco a pubblicare con la password!

    RispondiElimina
  6. In questo momento ogni clamore è osceno. Occorrono sobrietà e rispetto per il dolore, ciò che non abbiamo visto in Parlamento, almeno in alcune sue aree.

    Ma in futuro occorrerà battersi perché questa tragedia, su cui molti stanno volgarmente sciacallando, non sia stata vana.

    RispondiElimina
  7. Da quello che ho letto, udito e visto riguardo a parlamento e politici riesco a riprendermi leggendo il tuo post.

    RispondiElimina
  8. marina, l'incantevole luna mi ha ispirato l'ultimo post...a te, con affetto!

    RispondiElimina
  9. te l'ho detto ieri che quella luna piena era speciale...Ho pensato anch'io che il corpo di Eluana si sia sottratto intenzionalmente a questo "troppo" che circolava in questi giorni. Davvero troppo. E tutti chiediamo silenzio ma ho paura che non sarà così, forse ci sarà smpre più rumore finché le rane assettate di potere continuano a gracchiare. Ti abbraccio Marina cara

    RispondiElimina
  10. Mi piacerebbe che il Sig. Englaro un giorno potesse leggere queste tue parole.
    Grazie Marina.

    RispondiElimina
  11. Quel che soprattutto mi ha colpito, leggendo proprio ora il tuo post, è che ho usato poco fa le tue due stesse parole: sguaiato e volgare, in riferimento al brutto circo mediatico che sta tenendo in ostaggio questa vicenda da troppo tempo.
    Come te, quando ho saputo di quella morte, ho pensato alla libertà dai legami terreni e vilmente politici, alla purezza. Ho tirato un sospiro di sollievo, e salutato dolcemente.
    V

    RispondiElimina
  12. Non sai quanto tu sia riuscita ad esprimere il sentire di molti, Marina, me compresa. Ci tenevo a dirtelo, anche se ripeto quello che tanti ti hanno detto.La serata di ieri, con quella luna speciale nel mare e, girandomi, con quel chiarore diffuso sul bianco della neve sull'Etna squarciato dal rosso della lava..non la dimenticherò. C'era un'atmoffera di quiete surreale, ma non inquietante, anzi. Quando son tornata a casa, con ancora quelle immagini negli occhi, e, poco dopo ho appreso della morte di Eluana, ecco mi son sentita sollevata e molto vicina a lei. E ho pensato che la natura, dopo tutto quell'arrogante vociare e accanirsi, ha voluto "accarezzare" con una lieve carezza di luna Eluana nel suo ultimo passaggio..

    RispondiElimina

Non c'è niente di più anonimo di un Anonimo