sabato 10 gennaio 2009

a caso


Margherita Guidacci (1921-1992)
Le poesie 
Edizioni Le lettere
Firenze, 1999

La sabbia e l'angelo (1964)


XIX
Le foci dei fiumi sono sorgenti del mare ed il mare è sorgente
Di nubi, e le nubi sorgenti di sorgenti. Così in sicuri
Anelli intorno a noi si muovono spazio e tempo
Finché domini l'eterno immutabile.

XX
Ahimé il silenzio ed i freddi cieli e la prima
Ora di notte, che alla terra più non appartiene!
Figure invisibili tu indovini dietro i vetri,
Poiché questo è tempo dei morti;
Anche le tue mani si fanno d'aria ed il tuo volto dilegua.

XXI
Ogni morte contiene in sé tutta la morte della terra.
Perciò morendo saprai
Il pesce buttato a riva nella notte d'uragano,
E l'arso albero, e la belva atterrata dalla fame,
E il riposo dei popoli distrutti
Sotto le sabbie dei loro regni dimenticati.

5 commenti:

  1. Quanta verità in questi versi, grazie per avermeli fatti conoscere.

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  2. ... quando i versi non hanno bisogno di elogi!

    Rino.

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  3. Sono versi tristi e (perciò?) belli. Arrivano come lance e ci portano ovunque queste parole "E il riposo dei popoli distrutti
    Sotto le sabbie dei loro regni dimenticati"...Ciao, A'

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  4. Davvero belli, ma allo stesso tempo molto tristi. Però sintetizzano l'idea della morte dicendo il vero.

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