giovedì 18 dicembre 2008

pianeta in ordine

"Essere immortale è cosa da poco: tranne l'uomo, tutte le creature lo sono, giacché ignorano la morte; la cosa divina, terribile, incomprensibile, è sapersi immortali. Ho osservato che, nonostante le religioni, tale convinzione è rarissima. Israeliti, cristiani e musulmani professano l'immortalità, ma la venerazione che tributano al primo dei due secoli prova ch'essi credono solo in esso, e infatti destinano tutti gli altri, in numero infinito, a premiarlo o a punirlo".




Secondo questa logica -che ho sottratto a "L'aleph" di Borges- più ci occupiamo di descrivere, immaginare, regolare e temere i secoli che verranno, legando la nostra futura  condizione al nostro comportamento in questo, più dimostriamo di non prestar loro alcuna fede. Tutta quella eternità dedicata a premiarci o a punirci per il nostro breve soggiorno terreno? Che esagerazione!


Va bene sbirciare di tanto in tanto nella supposta stanza chiusa, ma descriverne nei minimi particolari l'arredamento e soprattutto dirci che vi troveremo un accogliente divano solo se avremo sprimacciato bene i cuscini di quello della nostra attuale casa, significa alterare la gerarchia tra la famosa stanza eterna -col suo bel divano o il suo letto di spine- e questo modesto condominio terreno. 

Come è possibile credere che un tempo così breve e così insignificante come la nostra esistenza terrena possa determinare l'eternità?


Eppure i credenti -come si assolutizzano nel definirsi- sono pronti a giurare non solo che quella stanza esiste e che loro l'abiteranno, ma anche che tutto in quella stanza dipende da come avranno saputo rassettare il miniappartamento che abitano qui e che così diviene l'unica realtà veramente importante anche ai loro occhi.
Almeno la tenessero in ordine!




Quanto a me, che so di essere mortale e temo quanto è giusto la morte, ho anche un inafferrabile sentore di immortalità. L'affido ai miei atomi di carbonio che, in un tempo incalcolabile -cioè letteralmente non calcolabile- si combineranno ad altri atomi e daranno vita -daranno vita!- a qualche forma che non sarò io ma che sarà fatta anche di me. Naturalmente se nel frattempo le condizioni sul pianeta che mi ospita non saranno state alterate al punto che le necessarie reazioni non potranno più verificarsi.
Anche in questo caso, teniamolo in ordine questo pianeta: ne va della mia immortalità.

Discuto amabilmente di questo tema con il coniuge.
L'ipotesi che mi inquieta, dice il mio "personal scientific advisor", è remota. Le leggi fisiche (e quindi anche quelle chimiche) che presiedono all'universo, sono immutabili. A meno che, a meno che...e mi mette in guardia nei confronti delle armi atomiche a fusione nucleare (la bomba ad idrogeno per intendersi). Infatti, a differenza di quelle a fissione nucleare, così demodé, in caso di un loro utilizzo si disferebbe la struttura stessa degli atomi che mi compongono. 
Si disferebbe la struttura dei miei atomi!? Gli atomi che mi fanno immortale?!
Entro nella giornata con una preoccupazione in più.


 

18 commenti:

  1. mortalità dell'io e costanza delle forme di vita.
    siamo molecole vaganti, momentaneamente aggregate in io, che si aggregheranno in altre forme viventi.
    ma il mio e tuo io non ci sarà più

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  2. Io avrei pensato a qualcosa di positivo.
    Non so, forse un'arma che costruisce invece di una che distrugge.

    In effetti il discorso potrebbe apparire più complicato di quello che è. Ma la vita è semplicità per quanto non capita. Pertanto prima che l'uomo arrivi a determinati estremi troverà una via semplice per vivere in armonia.

    Per i credenti come me poi l'intervento divino metterà le cose a posto prima di quanto noi possiamo rendercene conto.

    Per concludere se l'essere umano mortale pensa in modo continuo all'eternità mi vien da pensare che allora questa sia davvero alla sua portata.
    Ma, si sa, i miei pensieri sono influenzati dalle mie credenze; e le mie credenze dai miei pensieri.
    Un saluto

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  3. mi fai iniziare la giornata con un dubbio atomico...

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  4. Leggo ed ho sempre da imparare da te... Non sempre riesco a passare, ma lo faccio quando ho un po' di tempo da dedicarmi... Grazie Marina, anche tu sei sempre molto preziosa. Giulia

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  5. Cara Marina
    questo è un post stupendo che fa riflettere.
    Mi assale però un dubbio: se la fusione dell'atomo può spezzare il ciclo dell'immortalità,c'è qualche nanetto nostrano che all'immortalità NON può assolutamente rinunciare,pensi che andrà dal suo amico Wladimir e dall'altro amico George per chiedere il bando delle armi a fusione nucleare?
    Pagando si intende.
    Sileno

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  6. La Dissoluzione e la Grande dissoluzione sono avvenute tante volte, ma non possiamo concepirle con la nostra mente spazio-temporale. L'immortalita? Solo anima, a mio avviso, è immortale, in quanto figlia dell'energia pura.

    Rino, consigliando di leggere l'Anurag Sagar di Kabir.

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  7. @ paolo: mi sta bene la costanza delle forme di vita, l'io vada pure a farsi benedire...
    @Gaspare accetto il consiglio e prendo nota
    @ Sileno: pagando, s'intende :-))
    @Scipione: siamo tutti influenzati e autoinfluenzati

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  8. adatta, molto adatta a questi pensieri:



    Il bacio di Dio
    Silvia Montefoschi

    Tu e io
    Io e tu

    Era buio
    Un buio nero
    ricordi?

    Tu e io
    io e tu
    non sapendo però
    nè tu di me
    nè io di te
    vagavamo
    uniche due particelle
    in uno spazio infinito
    senza alcun punto
    di riferimento
    che ci desse
    un orientamento

    Eppure qualcosa
    ci sospingeva
    in un'unica direzione
    Qualcosa che
    si dava in noi
    come una sensazione
    sensazione che
    tu e io
    io e tu
    chiamammo emozione

    E lungo quella direzione
    noi ci muovevamo
    l'un verso l'altro
    senza sapere
    l'uno dell'altro
    guidati soltanto
    dalla nostra emozione

    Lontano lontano
    ciascuno di noi
    vide un chiarore
    chiarore che
    tu e io
    io e tu
    chiamammo albore
    l'albore
    della prima aurora

    E in quell'albore aurorale
    ciascuno di noi vide
    sorger dal nulla
    un punto di luce
    ma di una luce
    così bella che
    tu e io
    io e tu
    chiamammo stella

    E la stella
    veniva incontro
    a ciascuno di noi
    mentre noi
    ci venivamo incontro

    Quando fummo
    a breve distanza
    l'un dall'altro
    ci fermammo
    reciprocamente abbagliati
    dal nostro splendore
    splendore in cui
    tu sapesti di me
    e io seppi di te
    e che
    tu e io
    io e tu
    chiamammo amore

    E l'amore
    che noi stessi eravamo
    baciò se stesso
    nel nostro baciarci
    e nell'istante
    in cui ci baciammo
    la luce divampò
    illuminando lo spazio
    lo spazio che
    attorno a noi si curvò
    formando ciò che
    tu e io
    io e tu
    chiamammo universo
    l'universo
    al centro del quale
    noi ci venimmo a trovare

    Poi qualcosa
    che noi sentimmo
    provenir da noi stessi
    ma che a noi si impose
    come altro da noi
    ci separò

    Ci separò
    e rimase tra noi
    come l'impronta
    del nostro bacio
    un bacio che
    tu e io
    io e tu
    chiamammo vita

    E dalla vita
    noi stupiti vedemmo
    sgorgare a miriadi
    coppie di particelle
    che velocemente
    andarono a popolare
    il vuoto dell'universo
    che si riempì
    di fulgide stelle

    Poi
    io da qui
    non ricordo più
    dimmi
    ricordi tu?


    io ricordo che
    da lì
    venni poi a trovarmi
    non so come e perchè
    ai margini dell'universo

    Ero solo solo
    anche se
    sentivo te in me
    e ti vedevo inoltre
    al centro
    di quello spazio chiuso
    che di nuovo
    s'era fatto buio

    Io ti chiamai
    l'anima del mondo
    che era poi
    l'anima mia
    che mi teneva in vita

    E' ciò che io ricordo
    e tu
    che cosa ricordi tu?

    Io ricordo
    d'essermi trovata lì
    dove tu dici
    al centro
    di uno spazio nebuloso
    come una presenza
    che si rivolgeva
    ad un'altra presenza
    lontana
    e vicina a un tempo
    e che io
    chiamai dio
    come colui
    dal quale solamente
    derivava
    il mio sentirmi presente

    Se però
    la mia presenza
    e la tua presenza
    avessero una forma
    non ricordo più
    cosa ricordi tu?

    Io ricordo che
    ogni volta
    che giungeva il momento
    di un nostro
    nuovo appuntamento
    noi ci incontravamo
    in una veste
    sempre più ricca
    sempre più armonica
    sempre più bella
    e che
    dal bacio
    che noi ci davamo
    nascevano forme
    sempre più ricche
    sempre più armoniche
    sempre più belle
    proprio così
    come noi eravamo
    nel momento
    in cu ci baciavamo

    Forme alle quali
    tu e io
    io e tu
    davamo
    di volta in volta
    il nome dei viventi
    che
    nell'universo
    si facevano presenti

    Ma il ricordo
    che ancora mi tocca
    fortemente il cuore
    è quello
    del grande giorno
    in cui
    l'universo prese luce
    dalla luce
    di una stella
    che brillava
    al centro
    dell'universo stesso
    dove eri tu
    come se proprio tu
    avessi ritrovato
    il tuo primo splendore
    che ora dissolveva
    la tenebra che t'avvolgeva

    E io compresi allora
    che era giunto
    il momento in cui
    tu e io
    io e tu
    dovevamo
    tornare a congiungerci
    ma
    con il bacio
    della nuova aurora

    E
    con quel bacio è avvenuto
    che il mondo
    s'è rovesciato

    E io
    mi son trovato
    al centro dell'universo
    insieme a te

    E tu
    ti sei trovata
    alla periferia dell'universo
    insieme a me

    E questo evento
    ha fatto sì
    che io
    sono diventato un uomo
    avente però in sè
    l'enormità dell'immenso
    che va ben oltre il limite
    dell'intero universo
    e che tu
    sei diventata una donna
    che umilmente
    custodiva in sè
    la luce
    di quella prima stella
    che
    illuminava la mia vita

    Cosa ancora ricordi
    tu
    anima mia?

    Io ricordo
    dio mio
    che
    quando noi ci baciammo
    nelle vesti imane
    il nostro bacio
    partorì
    una nuova progenie che
    tu e io
    io e tu
    chiamammo divina

    Progenie nella quale
    l'amore diviene
    una sola persona
    quando
    ognuno dei due amanti
    ama se stesso
    amando l'altro soltanto

    E noi
    continuiamo a baciarci
    così che
    dai nostri baci
    nascono ancora
    nuove coppie di amanti
    che imparano a baciarsi
    proprio come
    noi ci baciamo
    nell'amore immenso
    che va oltre i limiti
    dell'intero universo
    là dove
    tu e io
    io e tu
    finalmente ci siamo
    uniti nel bacio
    che non finisce mai più

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  9. Come ben saprai, Seneca sosteneva che:" La consapevolezza è la prima causa della nostra sofferenza." Adesso, se tu non avessi saputo e dopo aver saputo non avessi divulgato codesta notizia, rendendo consapevoli anche noi della possibile mortalità dei nostri atomi, tutti noi vivremmo con una preoccupazione in meno. Ti Sembra carino?

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  10. E dire che sono sempre stato incerto sul nucleare :-)

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  11. "... i miei atomi di carbonio che, in un tempo incalcolabile -cioè letteralmente non calcolabile- si combineranno ad altri atomi e daranno vita -daranno vita!- a qualche forma che non sarò io ma che sarà fatta anche di me...

    Ecco, è questa l'immortalità!
    E non ci potrà mai essere bomba atomica che possa annullarla perchè niente potrà distruggere la materia fino a creare il nulla assoluto...

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  12. P.S.
    Io e Sara abbiamo espresso il nostro parere sul tuo racconto...

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  13. @paolo: grazie per questa poesia. Non voglio troppo rifletterci sopra, ma al contrario, dire proprio quello che mi suggerisce nell'immediatezza: é suggestiva e ha una voce leggero/pesante/pensante. Mi piace.

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  14. Spero che ci siano anche atomi di carbonio dei cani!
    Cristiana

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  15. Non preoccuparti, noi blogger siamo immortali ...

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  16. se andrai in giro cantando
    "je suis Marina, immortalité se moi"
    io ti accompagnerò e darò legnate in testa a chi ci dirà pazze, ok?
    Tez, sempre pronta

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  17. @tez: è proprio quello che ho intenzione di fare!

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  18. Bellissimo post...e bellissimo posto. Mi piace. Mi hai dato abbastanza materiale da rifletterci per...un'eternità.
    Eh già, non potendo essere immortali qui, abbiamo pensato bene di inventarci un'eternità da qualche altra parte...il più tardi possibile, ovviamente. Altri, addirittura, hanno pensato perfino alla possibilità di andare e venire, da quell'eternità a questo mondo di breve sofferenza...senza ricordarsi gli sbagli che hanno fatto, altrimenti dovrebbero stare troppo attenti a non rifarli.
    C'è solo da sperare in un rimescolamento di atomi che crei da noi un qualcosa di meglio. Meno male che non siamo eterni...guarda che stiamo combinando alla nostra povera Terra..."usa e getta"...la "getteremo"...con noi sopra, però.
    Scherzi a parte, credo che non importi l'eternità, quanto l'essere "qui e ora", in piena consapevolezza di quanto siamo unici e irripetibili.E sarebbe bello lasciare dei buoni ricordi di noi, a chi abbiamo incontrato sul sentiero. E anche a chi verrà, dopo di noi.
    Un abbraccio.

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