mercoledì 10 dicembre 2008

guerre stellari

ieri mi è arrivata questa mail di risposta e, sconcerto a parte, l'ho trovata divertente, davvero. Anche se lì per lì mi è venuto da guardarmi intorno con una certa circospezione. Non si sa mai, potrei avere in casa una spia di Marcello Baraghini. Marcello Baraghini, per chi non lo sapesse, è il fondatore di Stampa Alternativa.
Oppure l'uomo potrebbe essere dotato di poteri paranormali. Ben oltre la banale lettura del pensiero. Addirittura il superpotere di leggere un testo di 140 pagine a distanza di 85 km (Viterbo/Roma) -tanti separano la sua casa editrice da casa mia- e attraverso un cassetto chiuso.
Ma soprattutto quello di esaminarlo criticamente a distanza, di farne una puntuale critica, tema, stile, linguaggio ecc. al termine della quale poter affermare che no, la sua casa editrice non fa al caso mio.

Il fatto è che io NON gli ho inviato affatto il mio manoscritto, né una sinossi del libro, né una semplice scheda! Niente di niente.
Io mi sono limitata a scrivere la seguente frase (come potete verificare nell'immagine):
VORREI SAPERE SE ACCETTATE MANOSCRITTI IN VISIONE E COME EVENTUALMENTE VANNO INVIATI-GRAZIE

Avrebbe potuto rispondere con una sola parola, che poi è anche una sola sillaba. NO.

Ma nella guerra preventiva che oppone gli editori agli scrittori che aspirano ad essere pubblicati, non siamo alla semplice dissuasione, né al fuoco di sbarramento, no, siamo allo scudo stellare!

Tu mi chiedi come inviare il tuo manoscritto? Io ti anticipo rispondendoti che non fa al caso nostro.
Che missile!

Ma io mi sono divertita. Sia come lettrice che come (aspirante)scrittrice. Anche se le due talvolta entrano in rotta di collisione.
La lettrice dice all'altra: Si pubbblicano troppi libri. Le librerie sono piene di libri inutili, superflui, dannosi addirittura. (Infatti la noia, dicono gli psicologi, fa male). Oltre che di quantità spaventose di libri scritti male. Ma proprio, proprio, male.

Se la (aspirante) scrittrice è in una giornata in cui vede il mondo color di rosa spiega pazientemente alla lettrice che lei ha ragione sì, ma il fatto che il mercato editoriale italiano sia pieno di cacca non può essere ragione sufficiente per impedire la pubblicazione del suo lavoro che cacca non è. Anzi, a maggior ragione, il mercato editoriale italiano ha bisogno del suo libro per risollevare la sua qualità.
In questi casi la lettrice, molto molto scettica, si limita a guardarla con aria interrogativa e la (aspirante) scrittrice a quel punto, con la coda fra le gambe, si ritira. E il suo umore, dal rosa vira al nero.

Quando però la (aspirante) scrittrice è in vena di polemica, alla lettrice che le fa osservare come in Italia pubblichino porci e cani obietta con foga: Appunto! Perché io no? Che mi rispondi, eh? che mi rispondi?

In tal caso la lettrice, scorata, abbandona la tenzone.

In ogni caso entrambe, la lettrice che io sono e la scrittrice che aspiro a diventare, hanno oggi trovato conferma di un loro sospetto.
Il problema non è farsi pubblicare. Il problema è farsi leggere! Questa è la vera difficoltà.
Preso atto della smilza verità le due si riconciliano e ridiventate una sola creatura tornano a....scrivere.

21 commenti:

  1. Questa mail dice tutto, si commenta da sola... Fa ridere certo, ma fa anche piangere. Una volta sono andata al salone del libro e ho girato per case editrici per vedere quale fosse la loro politica. Uno è stato esplicito più di altri "Si faccia presentare da uno scrittore già affermato": è noto come tutti prendano il the tutti i giorni con tali signori... Ma altre sono state le risposte che erano per lo meno curiose... Stendiamo un penoso velo. Ciao, Giulia

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  2. e noi adoriamo questa creatura e aspettiamo che scriva, con o senza il beneplacito del signor Baraghini. Questo ci fa capire cosa succede nell'editoria italiana (ma non solo). Un bacio cara Marina, A'

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  3. Essì Marina, le vie degli editori sono infinite, ma con tante buche, lavori in corso, sensi unici, divieti ecc. Anche quelle degli editori che ci paiono più "aperti". Non è un caso che fiorisca l'editoria faidate che però spesso è una finta (ed asfittica) alternativa. Mai come oggi ci sarebbe bisogno di un lavoro di editing serio, invece si fanno tante "scuole di scrittura" che servono spesso sono ai soliti scrittori "affermati" assai furbetti... ciao e buona fortuna per il tuo libro...

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  4. E in fondo ti è andata anche bene.
    In genere, questi "signori" vogliono essere pagati solo per leggerli i manoscritti, anche se poi non li pubblicano...

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  5. Si puó cominciare con una pubblicazione online, senza bisogno di scomodare Lord Voldemort.

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  6. Sensazionale, bellissimo, esemplare, eccellente...
    quando la lingua italiana non è capita!

    L'ho sempre affermato che gli italiani oltre a non ascoltare, non leggono, non fanno caso al prossimo, sono troppo immedesimati...

    Rino, ex partis.


    P.s.: MArina, pubblicalo on line, o con un POD.

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  7. Una cosa mi sento di dire:
    quell'editore è un cane, sotto il profilo professionale ed umano, ecco.
    Probabilmente riceverà milioni di richieste di aspiranti scrittori e, a maggior ragione, avrebbe potuto da tempo provvedere ad un modello di risposta più adatta e riciclabile per occasioni simili.
    Questo, se lo avesse fatto o ordinato a chi per lui di fare, gli aggiungerebbe un'attendibilità sia sotto il profilo umanano- e qui magari lui risponderebbe "e chissene..."- sia sotto il profilo della professionalità; perché ciò significherebbe semplicemente che "GUARDA" le carte che gli passano sotto agli occhi.
    Non mi stupirei se un giorno di questi desse alle stampe un rotolo di carta igienica, ringraziando e facendo un contratto-lampo a chi glielo ha mandato.
    Lavorare così è un lavorare di merda e qualifica la superficialità, l'incompetenza e la mancanza di attenzione-serietà di certe persone...vabbé che possiamo diventare tutti imprenditori con estro e creatività...come suggerisce il Nostro...
    Un vaffa da parte mia a costui.
    A te un baciotto

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  8. Ricordo con nostalgia i libretti di Stampa Alternativa pubblicati nel '68. In un manuale di sopravvivenza si diceva di andare ai mercati generali all'ora di chiusura perchè i venditori abbandonavano l'invenduto e si poteva prenderlo gratis. Poi aggiungeva che COMUNQUE se si vedeva qualcosa di non custodito, si poteva prenderlo perchè evidentemente non gli davano valore. Ecco, diciamo che l'etica dell' editore Baraghini non è mai stata proprio senza macchia...

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  9. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  10. Anch'io ero abbonato alle pubblicazioni di Marcello Baraghini, soprattutto ai "millelire" di cui ho una raccolta di 60/70 libretti.
    Avevo espressamente richiesto di inviarmeli tutti sempre per fare una specie di collezione a cui tenevo molto, ma niente (salvo l'invio di diversi doppioni)

    Poi, ormai da molti anni, non si è più fatto vivo nessuno, nonostante avessi rinnovato regolarmente l'abbonamento e spedito lettere di chiarimenti.

    Io comunque non ho mai richiesto lumi sull'invio di manoscritti, nonostante ricordo i loro ripetuti inviti a farlo.

    Sì, c'è qualcosa di moooltooo strano...

    Ciao

    P. S. Sinceramente credevo che "Stampa Alternativa" non esistesse più.

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  11. Cara Marina, mi dispiace molto per la risposta che hai ricevuto: si commenta da sola.
    Purtroppo so come funzionano le cose nel mondo editoriale. Semplificando il discorso: hai qualche "conoscenza"? Hai una "spinta"? Se non l'hai sono affaracci tuoi. Non a caso le grandi case editrici pubblicano anche tanta porcheria, e certi pessimi scrittori diventano anche ricchi dando alle stampe robaccia.

    Forse il mio consiglio è superfluo, ma ti segnalo il sito de "Il Rifugio degli esordienti", della casa editrice Danae libri. Sembra che al Rifugio leggano davvero tutte le opere che ricevono, perché hanno gruppi di appassionati lettori che volontariamente, ossia senza alcun compenso, leggono i testi e forniscono un giudizio modellato secondo uno schema preciso (la "macchina pigra" di Umberto Eco).
    Ecco l'indirizzo del sito:
    www.danaelibri.it/rifugio/

    Ho letto un po' di giudizi su questa casa editrice on line, e pare che sia molto seria: non ho mai sentito opinioni negative a riguardo. Il sito è fatto molto bene sia sotto il profilo dei contenuti sia a livello grafico, per cui, anche solo a titolo d'informazione, conviene consultarlo. Sarai poi senz'altro in grado di giudicare da sola se fa al caso tuo o se si tratta della solita "fregatura".


    Saluti e buona giornata. :)

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  12. Egoisticamente, spero proprio che tu riesca a trovare un Editore serio (nota: ho scritto Editore con la D maiuscola),perchè ho proprio voglia di leggerlo il tuo libro.
    Ciao e in bocca al lupo
    Sileno

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  13. cari TUTTI, fa piacere sentirsi così spalleggiata!
    Stampa Alternativa vive e lotta ancora insieme a noi e pubblica anche narrativa. Ma come dice Tereza non si è neanche preparato una risposta standard per domande banali come la mia.
    Al di fuori del mio caso, trascurabile come molto probabilmente è trascurabile il mio lavoro, se penso che al mio posto poteva esserci un vero, grande talento mi monta dentro una grande rabbia. Per consolarmi mi dico che forse il grande talento troverà comunque la sua strada, ma conosco troppe storie di scrittori ignorati da vivi e poi osannati da morti per crederci fino in fondo.
    Comunque, anche se confesso che andavo in cerca di una gratificazione, confesso anche che scrivere è per me un bisogno ed un piacere che non può essere avvilito da niente.

    Rifletterò su tutti i vostri suggerimenti, grazie!
    un abbraccio, marina

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  14. Marina,
    faccio una ipotesi.

    Credo che la sua 'scortesia' sia dovuta al fatto che sul sito (http://www.stampalternativa.it/contatti.php) c'è già scritto tutto (come in genere da ogni editore) e la sua formula stava a dire tra le righe 'se non sa come consultare, lasciamola stare'. (Vero è che, una volta che ha cmq risposto, avrebbe potuto darti le stesse info che sono sul sito).

    Eccola qua, la linea editoriale di 'stampaalternativa':

    "Importante:
    1) Non consideriamo per la pubblicazione: poesie; racconti e raccolte; tesi di laurea; raccolte di aforismi, pensieri, meditazioni e simili; fumetti; fiabe per bambini e adulti; romanzi d’amore e introspettivi; romanzi di fantascienza.
    2) Leggiamo solo manoscritti inviati per posta; non restituiamo il cartaceo, salvo esplicita richiesta accompagnata da francobolli per la spedizione.
    3) Comunque consigliamo di inviare preliminarmente (anche per email) una scheda che riassuma il contenuto del lavoro, insomma una sinossi.
    4) Non forniamo schede di lettura o pareri.
    5) Non pubblichiamo a pagamento."

    ola,
    f.

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  15. Marina, non ti scoraggiare. Siamo tutti qui a spalleggiarti.
    I commentatori che mi hanno preceduto ti hanno dato diverse soluzioni.
    Tienici aggiornati sugli sviluppi.
    Chi non ti vuole non ti merita. :-)

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  16. ma non gli hai risposto con una battuta divertente delle tue?

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  17. caro Fabiano, ti ringrazio per la tua cortesia. E' evidente che ho sbagliato io. Prima di inviare la mia richiesta di informazioni ho curiosato un po' fra siti di case editrici, dividendole in"possibili" e "impossibili", cioè quelle che, come Stampa Alternativa, informano di non essere interessate a ricevere manoscritti.Questo per dire che so ancora consultare. Mi succede però, come a tutti, di fare degli errori e molto probabilmente ho confuso un elenco con l'altro e Stampa Alternativa è finita nell'elenco dei "possibili".
    Vero è che avrebbero potuto semplicemente rimandarmi al loro sito, ma immagino che anche nelle case editrici si lavori di fretta.
    Ma il discorso non è questo. L'atto in sé è veramente una sciocchezza e ti posso garantire che ne ho sorriso.E l'ho raccontato perché era uno spunto. Il discorso, molto più serio, è quello del costume della nostra editoria, non solo la grande ma, ormai, anche la piccola e la minima.
    Mentre prolificano gli editori finti e le finte agenzie letterarie, come le scuole di scrittura creativa, tutti nuovi terreni di guadagno e di sfruttamento. Non sono granché diversi da maghi e fattucchiere, secondo me, illusionisti per persone che semplicemente coltivano un desiderio, magari velleitario, ma non dannoso.Se un editore non legge, semplicemente non fa il suo lavoro. Se poi legge solo il testo dell'amico dell'amico, beh, qualificalo tu.
    Dopo questo sproloquio, due domande: Operi nel mondo dell'editoria?
    E: Hai letto Fìdeg di Paolo Colagrande?
    ciao, marina

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  18. Non sa ciò che si perde l'ignorantone.Quando il tuo libro andrà a ruba -sento che troverai un editore- si morderà le mani.
    Però spediscilo alle Case Editrici,dammi retta!
    Cristiana

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  19. Non vedo l'ora di accarezzare la copertina del tuo libro appena pubblicato.
    Quella casa editrice la conosco e non avrei pensato fosse come le altre. Ha pubblicato i racconti della Bellini, per dire.

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  20. ciao guccia: è stata colpa mia; nel loro sito dichiarano di non voler ricevere materiale. E' vero che non l'ho inviato e ho solo chiesto se POTEVO INVIARLO, ma evidentemente la loro legge non ammette ignoranza né distrazione...

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  21. marina,
    sulle scuole di scrittura e sulla fregatura di chi coltiva un desiderio sono d'accordo (e appena finisco '1984' passo al tuo suggerimento, 'fideg').

    lavoro nell'editoria ma non per il lato 'case editrici'. sono nel versante 'giornalismo', in un'agenzia di stampa.

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