giovedì 20 novembre 2008

figlia di mezzo/diciotto/il paladino

Quando la figlia di mezzo, decenne o forse meno, si sentì affidare dalla madre sua sorella, più grande di lei di due anni, perché la proteggesse dagli sgarbi della vita, ignorò le sue proprie perplessità e si applicò al compito con la stessa diligenza con cui sempre si applicava ad ogni compito.
Ma continuò a domandarsi per molto tempo a chi sua madre avesse affidato lei.
Non trovando risposta a questo quesito, lo considerò inopportuno o mal posto e decise di accantonarlo dalla sua coscienza.

Il quesito sarebbe un giorno, ineluttabilmente, riaffiorato.

12 commenti:

  1. Quel giorno la donna, che portava ancora dentro di sè la bambina ferita, guardò in faccia il dolore e si rispose piangendo che sua madre non era stata sufficientemente affettuosa con lei. Dopo aver tirato fuori tutta la sua rabbia, pensò che adesso doveva fare lei stessa da madre a quella bambina che si portava dentro, donandole quell'accoglienza, quel caldo amore materno che lei avrebbe sempre voluto avere, ma che il destino non le aveva regalato.

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  2. O forse la figlia di mezzo era stata cresciuta dalla madre con maggiore esperienza, o forse il mondo era mutato in quei due anni di differenza.
    Forse impossibile dare una risposta dall'esterno, ma i danni psichici restano in mancanza di risposta convincente.
    ( Mi sono inoltrato in un terreno infido per le mie capacità e probabilmente ho sparato solo cazzate)
    Sileno

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  3. credo che poi la sorella più grande si occuperà di lei.

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  4. quant'è complicato il romanzo familiare!
    la famiglia: prima istituzione e luogo dei sentimenti opposti
    un solo appunto: freud diceva "da dove vieni?" ... jung "dove vai?"
    credo convenga provare a seguire il suggerimento di jung

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  5. Il problema si presenta QUANDO riaffiora il quesito! E chissà se la figlia di mezzo è preparata ad affrontarlo, chissà se qualcuno le ha insegnato a proteggere anche se stessa dagli sgarbi della vita...Un caro saluto, Arnicamontana

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  6. @ Tutti: mi scuso, ma non controcommento mai sui post della figlia di mezzo.
    un abbraccio affettuoso, marina

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  7. Strana decisione quella della madre...
    Io, da prima figlia, ho sempre avuto la responsabilità dei fratelli minori. Certo, è un po' più logico, ma non è stato facile lo stesso...

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  8. La conclusione è strepitosa!!! A voce ti racconterò una storia ascoltata giorni fa, potrebbe essere illuminante.

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  9. Allora sta figlia di mezzo è determinata! Bene, mi piace ancor di più...

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  10. Sottoscrivo la risposta di Giorgio, perché affronta il problema in maniera costruttiva: meglio non ripetere gli errori che altri hanno fatto con noi.

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  11. sai, Marina,
    penso che in qualche modo ognuno di noi è chiamato prima o poi ad essere genitore di sé stesso e saperlo fare efficacemente è una grande risorsa, una ricchezza inestimabile, ma il problema è un altro...se il momento in cui si viene chiamati ad essere genitori, non in senso strettamente fisiologico ma traslato, è troppo anticipato, se non hai ancora le strutture adatte per auto-allevarti diventerai, di fatto, orfano, parzialmente orfano: una sorta di condizione di figlio-modello-groviera...un po' orfano e un po' no...
    ti abbraccio come immagini

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  12. grande giorgio, resta sempre nelle vicinanze.

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Non c'è niente di più anonimo di un Anonimo