sabato 27 settembre 2008

Ramin Jahanbegloo mi ha detto...

Ieri ho partecipato ad una video-chat con Ramin Jahanbegloo. Il filosofo iraniano si trovava a Toronto dove insegna Scienze Politiche. Egli è una delle voci che si alzano costantemente in favore del dialogo interculturale e contro la guerra. Tiene un corso su Politica e non-violenza.

Nel 2006 mentre stava lasciando Teheràn per partecipare ad una Conferenza a Bruxelles fu arrestato e imprigionato nella famigerata prigione di Evin. Accusato di spionaggio, vi restò tre mesi, sottoposto a tortura, e fu poi liberato, senza alcun processo, grazie alla mobilitazione internazionale.

Così ha parlato del periodo della sua prigionia:
Ho pensato che dovevo resistere esistenzialmente alla violenza. Per me importante era leggere e scrivere. Scrissi 2000 aforismi sull'amore, la vita, la morte, la violenza per far funzionare il cervello ed è così che sono rimasto lucido.
Quando sono uscito non sentivo nessun desiderio di vendetta spirituale. Mia moglie mi ha portato l'autobiografia di Gandhi ed io l'ho letta e riletta. Ho letto tutto quello che mi davano, il Corano e libri di filosofia spirituale.




Ecco la domanda che gli ho rivolto:
Crede lei che il popolo iraniano saprà coniugare la sua religiosità con la libertà?

Questa è la sua risposta:
Il popolo iraniano come ogni altro popolo è formato di persone che credono nella libertà ed altre no. E tra quelli che vi credono alcuni cercano di formulare la loro idea di libertà dentro i paradigmi religiosi, altri al di fuori. Il senso della libertà per sé e per gli altri dipende dal tipo di religiosità; se è basata su una lettura rigorista genera fanatismi. Questo accade in ogni religione.
Il cristianesimo ha avuto San Francesco e Teresa d'Avila, ma anche l'Inquisizione. Com'è stato possibile estrarre dallo stesso Cristo pensieri violenti o pensieri generosi? Tolstoi ha estratto l'amore per il prossimo. L'Inquisizione ha estratto l'odio.
In Iran dipenderà dal fatto che i giovani accettino una visione morbida e non rigida della religione: il concetto di libertà deriva da una lettura morbida della religione.


Piccola nota: la domanda da me scritta in chat è stata amputata di una sua parte in cui sottolineavo come nel mio paese si assista sempre più al tentativo della sfera religiosa di invadere il campo della politica. Avevo formulato la domanda in francese, (che Jahanbegloo usa come una seconda lingua madre), proprio per evitare che il traduttore la modificasse, ma non è servito.

7 commenti:

  1. Non mi stupisce la censura sulla tua domande: è la dimostrazione che la libertà non si coniuga con i potentati religiosi che sviluppano il loro controllo ben al di là delle istituzione confessionali (e non faccio distinzione di nessuna religione!). Se ancora poche sere fa non si è potuto fare a meno di far seguire al film Codice da Vinci una intera puntata di Matrix per smentire (con sorrisetti di superiorità!) tutte le castronerie dette dalla (per altro) innocua pellicola. E alla discussione chi ti invitano? Un gesuita , Augias e Sgarbi... Che si strafulminino!

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  2. Io credo che libertà e religione non siamo mai conciliabili.
    La religione obbliga ad atti di fede che non possono essere conciliati con la libertà di pensiero...

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  3. Che abbiano amputato una parte della tua domanda, be' forse c'era da aspettarselo!
    ... il fatto di essere nel XXI secolo, di chattare, di avere internet, di poter comunicare con est e ovest, con nord e sud non significa nulla, semplicemente l'uomo è ancora schiavo dell'uomo.

    Rino, nel medioevo moderno.

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  4. Eccomi,ho appena terminato di mettermi in pari con i tuoi post.
    Non so se ti sei accorta che sono stata uccel di bosco,per una settimana e contro la mia volontà:abbandonata da internet.
    Coinvolgente il post 'squalo-sasso-terza vita'.Normale non sono 'e questo è un fatto'.C'è in me un po' dell'orso e del furetto e anche una terza vita,intrigante.
    Sei forte Marina,sarebbe bello averti come amica reale.
    Cristiana

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  5. Credo che libertà e religione non vadano daccordo solamente xke l'uomo interpreta la religione a suo piacimento. Come era è e sarà. San francesco? L'unico che l'ha rispettata. Alla lettera.

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  6. Non credo che in Iran si possa molto esprimere liberamente le proprie opinioni. La religione quando è Stato non può che fare danni. Giulia

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