martedì 16 settembre 2008

en passant

Nelle sue memorie Bertrand Russel scrisse che a suo parere tre erano le cose che rendevano la vita degna di esere vissuta: la ricerca di conoscenza, il desiderio di amore e l’empatia nei confronti di coloro che soffrono.
Lo ricordo bene perché la sua frase costituì la mia massima-guida in un anno lontano.

Recentemente ho letto che Gede Raka, un professore indonesiano che si occupa di creatività, ritiene che le caratteristiche che rendono creativo un ambiente siano la disposizione all’apprendimento, l’incoraggiamento a fare il bene e un atteggiamento favorevole all’amicizia.
Non si discostano poi molto dai tre valori indicati da Russel. Parlano entrambi di conoscenza, affettività e moralità.

Riflettevo sul rapporto tra questi tre elementi e la creatività e una quantità di esempi contrari, sul piano della moralità, mi sono venuti in mente: grandi artisti, in diverse arti, creatori per i quali la moralità era l’ultima delle preoccupazioni. E non parlo di moralità sessuale. 
Ciò nonostante noi siamo grati alla loro creatività, benché spesso figlia di egoismo e talvolta di indifferenza o crudeltà.
Forse le tre indicazioni di Gede Raka, che condivido in pieno, valgono nelle discipline educative, là dove la creatività dev’essere stimolata e fatta fiorire, mentre il grande artista creativo lo è comunque, a dispetto della sua tempra morale e, si direbbe, addirittura di se stesso.

A proposito di massime-guida, mi chiedeva Cristina se io avessi già pronta quella per il 2009.
In effetti ci sto riflettendo. Ne ho prese in esame un paio.
Credo che opterò per Giovan Battista Vico (ho una grande simpatia per Vico):

Paiono traversie e sono opportunità.

Sì, è questa la massima-guida che mi accompagnerà nel nuovo anno.
Anche per tentare di sottrarla a tutte le variazioni e false attribuzioni che continuamente la offendono sulla stampa e nelle bocche degli opinionisti.
En passant sugli opinionisti: ma che cavolo di mestiere è?

8 commenti:

  1. Ma non diceva il poeta Fabrizio de André "dal letame nascono i fior" ???

    RispondiElimina
  2. Senza conoscerla, senza potermi ancorare agli alti ed altrui pensieri questa frase me la dissi da sola nel lontano 2004 ed è diventata il mio Mantra di ogni momento buio d'allora dopo averla stra provata su di me.
    Bella frase Marina! mi sembra un ottima scelta ed una bella guida per il nuovo anno.

    N.B. Con il mio commento non voglio assolutamente dire che sono filosofa come Giovan Battista Vico, ma solamente che la vita insegna e la voglia di dare un senso fa il resto.
    Tanti baci

    RispondiElimina
  3. cara marina
    le tre linee che traccia bertrand russell mi appaiono forti indicatori di comportamento.
    come hai visto da me, ho u altro problema. quello della funzio ne trascendente (traduco così, all'ingrosso, il modo in cui la psicologia pone il tema della "religione")

    lascio dunque qui il pezzo di conversazione che mi hai stimolato sulla pagina dedicata al prof ratzinger:

    cara marina
    credo che noi due abbiamo un terreno comune su cui interagire.
    abbiamo attraversato entrambi, con esiti diversi il campo del pensiero della sinistra.
    mi rendo conto che non c'entra in modo esplicito con la questione posta da ratzinger.
    tuttavia -per me - la questione è questa.
    non sono toccato dalla fede religiosa. mi manca questo terreno di riferimento. e so che la fede è come il coraggio di don abbondio: o ce l'hai o non te la puoi dare.
    ne segue che la fede è effettivamente un fatto privato. riguarda il soggetto conoscente.
    tuttavia considero che la fede porta ad un comportamento umanissimo e forse universale: il bisogno di trascendenza. il bisogno di andare oltre il corpo e la mente che ci è stato dato di governare per 60-90 anni (mi piacerebbe tanto avere una vita lunga)
    ecco perchè mi ha tanto colpito la frase.:"Nella confusione dei tempi in cui niente sembrava resistere, essi volevano fare la cosa essenziale: impegnarsi per trovare ciò che vale e permane sempre, trovare la Vita stessa."
    loro, i cattolici, lo riferiscono al loro paradigma religioso
    io, laico e intoccato dalla fede, mi interrogo - comunque- sul fine ultimo.
    non ho risposte, ovviamente. o meglio ne intra-vedo una sola: quella dell'atteggiamento autoriflessivo.
    la domanda per me è : dove tende il vivente. il soggettivamente .
    La limpidezza del pensiero di Ratzinger è proprio questa: pone da cattolico un problema che mni riguarda- comunque - come vivente provvisorio.
    ti ringrazio motissimo per avere lasciato un tuo pensiero

    RispondiElimina
  4. provo la tua stessa perplessità sugli "opinionisti" . soprattutto se lo fanno per mestiere. passi farlo da blogger, ma per mestiere ...
    per molti di loro recito il mantra di dante alighieri: non ti curar di loro ma guarda e passa

    RispondiElimina
  5. Cara Marina credo di essere riuscito a prendere di nuovo il mio blog,ma non riesco a rilasciarti commenti dal mio blogspot.
    Un caro saluto e speriamo
    Roberto

    RispondiElimina
  6. Ciao Marina.
    Mi ha fatto davvero piacere leggere il tuo commento da me. Anche perché mi ha dato modo di scoprire il tuo blog. Ora è tardi e sono stanca. Volevo solo lasciare un segno e dirti che ripasso quanto prima, per leggere anche altri post.
    A presto
    Melania

    RispondiElimina
  7. Ma non e' un po' presto per scegliere la frase per il 2009?

    RispondiElimina
  8. Paiono traversie e sono opportunità

    Speriamo, visto che ne sto attraversando diverse...

    RispondiElimina

Non c'è niente di più anonimo di un Anonimo