domenica 28 settembre 2008

ancora poesia pagana

da "Il guardiano di greggi" di Alberto Caeiro (Fernando Pessoa)


V

C'è abbastanza metafisica nel non pensare a niente.
Che cosa penso io del mondo?
Che ne so cosa penso del mondo!
Se mi ammalassi ci penserei.

Che idea ho delle cose?
Che opinione ho sulle cause e sugli effetti?
Cosa ho meditato su Dio e l'anima
e sulla creazione del Mondo?

Non lo so. Per me pensare a questo è chiudere gli occhi
e non pensare. È fare scorrere le tende
della mia finestra (ma essa non ha le tende).

Il mistero delle cose? Che ne so cos'è mistero!
L'unico mistero è che ci sia chi pensi al mistero.
Chi sta al sole e chiude gli occhi,
comincia a non sapere cos'è il sole
e a pensare molte cose piene di calore.
Ma apre gli occhi e vede il sole
e non può più pensare a niente,
perché la luce del sole vale di più dei pensieri
di tutti i filosofi e di tutti i poeti.
La luce del sole non sa cosa fa
e per questo non sbaglia ed è comune e buona.
Metafisica? Che metafisica hanno quegli alberi?
Quella di essere verdi e chiomati e di avere rami
e quella di dare frutti al momento giusto, cosa che non ci fa pensare,
noi che non sappiamo accorgercene.
Ma quale metafisica meglio della loro,
che è quella di non sapere perché vivono
né sapere che non lo sanno?
"Costituzione intima delle cose »...
"Senso intimo dell'Universo »...
Tutto questo è falso, tutto questo non vuol dire niente.
È incredibile che si possa pensare a tali cose.
È lo stesso che pensare a ragioni e fini
quando l'alba sta irraggiando e dalle parti degli alberi
un vago oro lustro va perdendo l'oscurità.
Pensare al senso intimo delle cose
è in più, come pensare alla salute
o portare un bicchiere all'acqua delle fontane.
L'unico senso intimo delle cose
è che esse non hanno nessun senso intimo.

Non credo in Dio perché non l'ho mai visto.
Se egli volesse che credessi in lui,
verrebbe senza dubbio a parlarmi
e entrerebbe dalla mia porta
dicendomi: Eccomi!

(Forse ciò suona ridicolo agli orecchi
di chi, perché non sa cos'è guardare le cose,
non capisce chi ne parla
col modo di parlare che l'accorgersi di esse insegna).
Ma se Dio è i fiori e gli alberi
e i monti e il sole e il chiarore lunare,
allora credo in lui,
allora credo in lui ad ogni momento,
e la mia vita è tutta una preghiera e una messa,
e una comunione con gli occhi e attraverso gli orecchi.
Ma se Dio è gli alberi e i fiori
e i monti e la luce della luna e il sole,
perché lo chiamo Dio?
Lo chiamo fiori e alberi e monti e sole e chiar di luna;
perché se egli si è fatto perché io lo vedessi
sole e chiar di luna e fiori e alberi e monti,
se egli mi appare come essendo alberi e monti
e chiar di luna e sole e fiori,
vuol dire che vuole che io lo conosca
come alberi e monti e fiori e chiar di luna e sole.
E per questo io gli obbedisco,
(che altro so io di Dio che non Dio di se stesso?),
gli obbedisco nel vivere, spontaneamente,
come chi apre gli occhi e vede,
e lo chiamo chiar di luna e sole e fiori e alberi e monti,
e lo amo senza pensare a lui,
e lo penso vedendo e sentendo,
e sto con lui a ogni momento.

4 commenti:

  1. Scrive Madre Teresa di Calcutta al padre gesuita Joseph Neuner.
    "Padre, sin dal 1949 o dal 1950 [avverto] questo terribile senso di perdita, questa incredibile oscurità, questa solitudine, questo continuo ardente desiderio di Dio che mi dà quella sofferenza nel più profondo recesso del mio cuore. L'oscurità è tale che veramente non riesco a vedere, né con la mente, né con la ragione. Il posto di Dio nella mia anima è vuoto: non c'è Dio in me. Quando il dolore [causato] dallo struggente desiderio è così intenso, soltanto anelo e anelo a Dio, e poi è questo che io sento: Lui non mi vuole, Lui non è qui. Dio non mi vuole."
    Scrive Turoldo in Canti ultimi:
    Groviglio di passioni,
    quando non sei
    Bellezza che annienta:
    il Nulla che annulla
    perfino il canto.
    Commento: si il Nulla che ci sta davanti è terribile e affascinante lo temiamo e gli andiamo appresso...

    RispondiElimina
  2. Uso un aggettivo che non mi piace ma è quello che mi è venuto in mente alla fine di questa poesia: fantastica!!!!

    RispondiElimina
  3. Ciao Marina, come stai? Io sempre di corsa, è ovvio. Ho ripreso a lavorare (sono precaria), a studiare e a stressarmi...non ne posso proprio più!

    I tuoi post sono sempre molto interessanti, devo quindi ripassare per rendere giustizia ad essi!
    Buonanotte, mia cara amica.

    RispondiElimina

Non c'è niente di più anonimo di un Anonimo