mercoledì 9 luglio 2008

aliena, sob!

-Nonna, mi racconti una storia?
-Come la vuoi?
-Senza paura.

Non esistono storie senza paura. Avrei potuto rispondere così.
Invece gli ho offerto una storia con personaggi di strabiliante comicità, abbigliati con casseruole e cespugli, intenti a scavare buchi sotto i piedi di altri personaggi vestiti di carta argentata e fettine di carne.
Quando la storia è finita e l’innocente se ne è andato, riflettevo tra me e me.
Una storia senza paura: ce ne saranno?
L’abbiamo mai vissuta?
La verità è forse –ho paura ad essere definitiva- è forse, che abbiamo sempre paura.
Forse la paura è la nostra più frequente condizione.
Quando siamo felici, raggianti, spavaldi, in fondo al nostro minuscolo cuore un granellino di polvere rotola trascinato dal vento dell’ansia. S’infilerà nell’ingranaggio perfetto di questa giornata?
Ce la sottrarrà?
Dovremo ricrederci?
Il crinale scosceso e un po’ smottante su cui viaggiamo metterebbe paura anche ad un alieno. Una di quelle creaturine sempre dipinte di verde dalla fantasia dei loro ideatori. L’alieno è verde-alieno, questa è una certezza. E un po’ dispiace che un così bel colore venga usato per dipingere la massima distanza creaturale da noi.
Ma così è. Dobbiamo rassegnarci.
Sugli alieni ho qualche cosa da dire.
Innanzitutto perché, nella vulgata familiare, vengo spessissimo assimilata loro.
Dunque gli alieni sono un po’ i miei simili, i miei fratelli, forse la mia vera comunità.
Poche sere fa: Tu non sei di questo mondo. Mi dispiace. E questo mondo non è per te.
Sono ospite? –ho chiesto- Non gradito?
Ma, gradito o no, c’è, o sembra esserci, un qualche intoppo nel mio software –l’hardware è a posto invece- per cui il mondo ed io dialoghiamo male.
Quando, raramente, mi ribello a questa lettura della mia essenza, mio marito mi porta a testimone le ustioni che mi costellano l’anima. Mi lascio convincere.
Chino il capo, rassegnata.
Aliena, dunque.
Ma gli alieni non mi piacciono, santa pazienza! Capisco perfettamente, o almeno credo, quale bisogno spinga i credenti negli alieni ad immaginarli, a ricercarli, a vederli, ad avvistarli ora qui, ora lì...
Ma io non ho questo bisogno di fuga. La mia solitudine è molto umana. Non cosmica, né interplanetaria.
Gli alieni non mi interessano.
Ho abbastanza materia di riflessione nel cortile di questo universo che abito, forse abusivamente.
E poi, come a tutte le brune, il verde non mi dona!

12 commenti:

  1. Mbè, il verde "sbatte" un po' tutte, anche le bionde.
    Io aliena sono, e me ne vanto. Sono stufa da un bel po' di dolermene.

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  2. Ti chiedi -Una storia senza paura: ce ne saranno?
    L’abbiamo mai vissuta?-
    Il fatto è che abbiamo noi abituato i nostri figli a non fare i conti col dolore (che è poi il riflesso di una società che predica l'assenza della morte).
    Cinquanta anni fa la famiglia -compresi i bambini- si radunava alla vigilia morte del nonno, oggi il vecchio si fa morire solo dentro un ospedale o un ospizio lontano dalla vista di tutti...

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  3. La condizione quotidiana di paura è il campanello d'allarme che ti tiene in allerta, come i centri nervosi ti avvisano con il dolore, la paura deve essere una guaina protettiva che ti sollecita verso una maggiore attenzione.
    Avere paura di tutto per non aver paura di nulla, certo che siamo proprio strani.
    Forse gli alieni sanno come vivere senza paura, magari è per questo che vogliamo incontrarli.

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  4. Oggi mi sento un'aliena un po' triste; però anche se con la lacrimuccia la mia dignità rimane intatta.
    Sarà una consolazione?
    Un bacio Grande!!
    ps: grazie per il tuo passaggio in quel delirio che è il mio blog
    smack
    Banana

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  5. anche mio marito dice che sono un'aliena per cere mie improbabili caratteristiche metaboliche, io , però, mi ci trovo bene. storie senza paura? quelle dei miei animali no?

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  6. @guglielmo: vero, verissimo, aabiamo tolto una dimensione importante ai nostri figli. Troppa protezione. Io mi sento colpevole e il fatto di non averne avuta affatto (mio alibi classico)da tempo non lo considero più un alibi.

    @banana, piccola amica mia, lo so che la tua dignità è intatta. Ti autorizzo a mandare a quel paese un bel po' di gente! e adesso penso una storia comica anche per te. Che programmi hai per agosto? ti voglio sapere godereccia

    @ Paola lo sapevo che questa comunità era piena di omini e donnine verdi!
    i tuoi animali sono magnificamente dolci; la prossima volta porto tommasino a trovarli sul tuo blog
    marina
    baci, marina

    @mek2k ma tu li vuoi davvero incontrare? io ho già problemi con gli umani...
    marina

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  7. In questo mondo siamo tutti ospiti momentanei...
    Per non vivere nella paura bisognerebbe vivere momento per momento, ma riconosco che è più facile a dirsi che a farsi

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  8. Sapessi quante volte mi hanno detto che ho una mia particolarissima visione,che a volte sembro fuori dal mondo.Io vado avanti imperterrita,proprio come te.Tutto sommato non è male essere un'aliena,o sembrare tale,dona un'aura un po' misteriosa.
    Cristiana

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  9. Marina, proprio perchè gli umani non mi piacciono, forse gli alieni sono meglio.. altrimenti c'è solo il mio gatto WIKI..

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  10. Il verde non mi attira. Se penso ai politici col fazzolettino verde che spunta dal taschino della giacca (che sembrano uscite tutte dalla stessa sartoria di provincia) penso a volte, come te, che l'alieno sono io. E la paura fa capolino.

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  11. Ha ragione Cristiana. Non sentirsi "di questo mondo" può avere i suoi lati positivi. Sì certo, ci si sente soli ma se ci pensi un po', sai che sei in buona compagnia.
    Non sono un'esperta ma credo che anche con la paura bisogna imparare a convivere, no? Convivere, non lasciarsi travolgere ovviamente.

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  12. ti ho inviato un omaggio personale per tommasino!

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