venerdì 13 giugno 2008

indovina indovinello...

Uno è un pittore amatoriale americano del XIX secolo, uno è Chagall e uno è un paziente schizofrenico.
Non in quest'ordine. E la domanda è: quanta follia c'è in un artista?







9 commenti:

  1. A mio avviso, non c'è follia in un vero artista, è il semplice palesare i suoi sentimenti e... nessun sentimento è folle quand'è vero.
    Rino, atarassico.

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  2. Allora... allora. Vado col dimostrare la mia enorme ignoranza.
    1) Chagall
    2)Paziente schizofrenico
    3)Pittore americano XIX sec.
    Un bacio,
    polle ignorante!

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  3. La vera domanda non è quanta follia c'è in un artista, ma come (e se) questo artista riesce a gestirla.
    Comunque, per ogni Schubert (che soffriva di depressione) c'è almeno un Saint-Saëns (grande compositore senza nessun problema particolare).
    Insomma, l'equazione follia = artista rischia di essere troppo semplicistica.
    Comunque, il primo è Chagall perché lo riconosco, il terzo è il pittore amatoriale dell'800 perché si vedono le "crepe" della pittura e il secondo, per esclusione, è lo schizofrenico.

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  4. Una mia amica fa un laboratorio di pittura con ragazzi psicotici... Ne vengono fuori delle cose bellissime che fanno concorrenza a tanti pittori. Giulia

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  5. Non volevo sostenere l'equazione Artista= folle.
    Penso anche io, come René Char, che "si può essere poeti e pagare le bollette". Ma solo che la pittura fantastica è un territorio di confine, cui accede sia l'artista che il malato psichico.
    Certo avrei fatto meglio a scriverlo, ma andavo di corsa ;-)
    marina

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  6. Grazie per la precisazione (in un certo senso superflua).

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  7. quanta follia c'è in un artista?

    quanta ce n'è nell'impiegato, ma l'artista l'impiega assai meglio.

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  8. Non si può essere artisti se non si è un po' folli, se per follia s'intende qualcosa di diverso dalla normalità piatta...

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  9. Forse l'artista è folle come molti ma, l'arte gli permette di liberare quella parte di se con orgoglio e in alcuni casi con il plauso dei più.

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