martedì 22 aprile 2008

post nel Giorno della Terra

Oggi è la Giornata mondiale della Terra e io ne approfitto per dire alcune -poche- cose che mi girano in testa da un po' di tempo.

La prima: Niente equivoci sul significato del termine "natura". Io trovo che se ne faccia un uso assolutamente improprio e addirittura scandaloso. Della natura, attraverso la pubblicità, Internet, la chiacchiera comune, si tende a dare un'immagine falsa. Edulcorata, da immaginetta consolatoria, scientificamente falsa, inutilmente sentimentale.

Innanzi tutto la natura, nella maggior parte dei casi, viene presentata come "cosa altra" rispetto a noi.
Questo peccato, che Cartesio ha sulla coscienza e il cristianesimo con lui, porta con sé una serie di gravi conseguenze. La prima è che, considerando la natura come "cosa altra", noi ci sentiamo suoi proprietari, la reifichiamo mentre nobilitiamo noi stessi, pensiamo di averla avuta a nostra disposizione e di poterne usare ed abusare.
La seconda conseguenza è che, perdendo il senso della nostra appartenenza alla natura stessa, della nostra collocazione nell'ambito dei fenomeni naturali, pensiamo alla terra che ci ospita come ad un territorio dove sia possibile tracciare confini.
Il nostro destino invece, di noi esseri umani, è proprio quello di essere uniti in un solo destino. E se questo concetto fosse interiorizzato profondamente dentro la coscienza di ogni nuovo nato, non ci sarebbe neanche bisogno di fare appello alla morale per evitare comportamenti potenzialmente distruttivi. Se sentissimo profondamente che siamo tutti la stessa inezia vagolante nello spazio, saremmo di necessità più coesi nel difendere il bene comune: la Terra che ci ospita e il sistema di cui essa fa parte. Il concetto che ogni guerra è una guerra fratricida, sarebbe molto più chiaro e immediato.
Detto molto volgarmente: siamo tutti sulla stessa barca, darci spintoni ci porta fatalmente a fondo.

Secondariamente, la Natura viene presentata come cosa buona e giusta in contrapposizione con la cultura.
E' tutto un peana alle buone cose della natura contro le cose terribili create dall'uomo. A parte il piccolo e già illustrato particolare che l'uomo è natura, essa è piena di pessime cose, di sostanze e fenomeni, di accadimenti e principi potenzialmente o di fatto non solo nocivi ma mortali per noi umani. La prima cosa che l'essere umano ha dovuto imparare (e che deve ancora, e senza cessa, studiare) è come difendersi dalla natura. Sia quando assume l'aspetto dello tsunami, sia quando assume quello incantevole dell'oleandro o quello "filosofico" della cicuta.
(Piccolo inciso letterario: leggete "L'oleandro bianco" di Janet Fitch, è un po' "contundente" ma molto bello).
Invece la pubblicità lancia quotidianamente il suo sciocco proclama: usa questo prodotto perché è naturale! Ah, sì? Pure il vino lo è. Vogliamo parlare della cirrosi epatica? Mentre non lo sono i cortisonici. In presenza di una crisi allergica da puntura di una vespa -naturalissima vespa, per altro- rifiuteremo la fiala di cortisone perché uscito dai laboratori e non colto in graziosi mazzolini?
In giro su Internet non si contano i siti dove si usa il termine naturale con il senso di buono in opposizione ad artificiale come cattivo. Questo è pericolosamente falso. La natura non è né buona né cattiva. Ma può essere entrambe le cose. E dalle mani dell'uomo sono uscite ed escono sostanze e tecniche meravigliose a nostro riparo e protezione nei confronti proprio della natura. Spesso mi capita di sentir dire: "Questo è un prodotto sano, lo vendono in erboristeria". E perché secondo voi l'erborista ha sempre armadietti chiusi a chiave? Perché tra le erbe che vende ce ne sono di pericolosissime. Ed anche quelle buone, salutari, lo sono solo all'interno di un uso corretto. Questo vale per i prodotti "naturali" come per i prodotti di sintesi.
Non è l'appartenere al mondo "naturale" o meno che rende una sostanza buona o cattiva, ma l'uso che se ne fa. La nostra vigilanza deve perciò estendersi dal laboratorio al prato, dall'erborista all'industria farmaceutica.

Io non ho suggerimenti, consigli, indicazioni specifiche o personali da dare per la protezione del nostro pianeta.
Mi affido a quello che Istituzioni, Associazioni, studiosi e politici accorti e sensibili ci ripetono dai tempi di Rachel Carson.
Oggi i giornali ne saranno pieni.
La mia raccomandazione è una sola: la Natura siamo anche noi, consideriamocene parte tra le altre, legata di necessità al destino delle altre. Proviamo a sentirlo nel profondo di noi e comportiamoci di conseguenza.

6 commenti:

  1. Hai ragione la natura contiene tutto ed il contrario di tutto, il buono e cattivo, il bello ed il brutto, esattamente come l'essere umano che ne fa parte.
    Un abbraccio.

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  2. Che il giorno della terra possa essere tutti i 365 giorni dell'anno senza bisogno di celebrarlo!

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  3. concordo in pieno,marina.ci vuole armonia.rispetto.e senso di appartenenza alla natura,uomini ed animali uniti ,prendere il meglio dal progresso anche x salvare la natura.della quale facciamo parte.

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  4. Ottimo post, cara "inezia vagolante nello spazio" ma .... essenziale!

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  5. Si, concordo pienamente con te, Marina, sul concetto di natura, e con Artemisia, sull'"ottimo" al tuo post! Come sempre del resto..Sai che la penso così, sui tuoi post, che hanno un unico difetto: sono talmente tanti, e tutti belli, che..non riesco a star dietro a loro..:-)
    Un caro saluto
    Frida
    P.S. Sai che Artemisia ti ha citato e linkato nel commento che ha lasciato da me? Vieni a vedere!

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  6. Il giorno della terra è sempre... Bel post come sempre, Giulia

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