lunedì 21 aprile 2008

figlia di mezzo/otto/scuolacalcio

Nell’ambito del suo piano per ottenere l’attenzione del Comandante, verso i dodici anni la figlia di mezzo decise di varcare l’ultimo confine rimasto fra lei e i ragazzini con cui giocava nelle sue vacanze.
Chiese quindi al Comandante che le insegnasse qualche rudimento del gioco del calcio. Con la stessa distrazione con cui avrebbe potuto dirle di no il Comandante acconsentì.
Messa quindi in campo nella partitella che si giocava nel giardino della sua infanzia, benché veloce ed agile, la figlia di mezzo fu presto dimenticata dagli altri giocatori.
Uscendo però prepotentemente dalla nebbia che sembrava averla resa invisibile, la figlia di mezzo alla prima occasione afferrò quel pallone che nessuno le passava mai e testardamente lo difese stringendolo tra le braccia, finché i cinque maschi, due adulti e tre ragazzini, non ebbero preso solenne impegno di passarglielo durante il gioco.
Fu così che la figlia di mezzo imparò, sia pur meno che passabilmente, a giocare a pallone, completando la sua formazione di maschio.
Ma poiché questa aveva compreso anche la difficile arte di non piangere, alla figlia di mezzo, che aveva ricacciato le sue lacrime nel fondo di se stessa, accadde di non più ritrovarle per anni ed anni.

5 commenti:

  1. Che fatica... mi sembra di sentirla nell'anima.

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  2. In me solo i nervi riescono a liberare le lacrime senza che neanche me ne accorga.
    Nient'altro, neanche il dolore...

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  3. Mbè, mi pare che ora tu sappia piangere.Ma attenta a non farlo troppo. Lo sai che io VOGLIO che tu rida. Non disattendere troppo le mie aspettative, altrimenti mi metto a piangere :-)
    Che sono bravissima anche in quello.....

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  4. Io amavo tanto giocare a pallone da bambini e naturalmente i miei fratelli non mi lasciavano... Io piangevo, nulla risuciva a farmi ricacciare le lacrime indietro e ancora oggi piango... Non ti dico in questi giorni. Piuttosto lo faccio di nascosto, da sola...ma pingo. Giulia

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  5. Pero', che grinta questa figlia di mezzo! Mi ricorda qualcuno ;-)

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