sabato 12 gennaio 2008

moi, lopin inculte

Ha scritto Marguerite Yourcenar:

“...Je considère un livre, même le plus personnel, comme un’œvre en partie collective: tout ce qui est en nous y entre, mais aussi tout ce que nous avons entrevu ou deviné, les livres lus et les voyages faits, l’observation d’autrui autant que les expériences traversées par l’ecrivain lui-même, les notes marginales du correcteur d’epreuves, les lecteurs, amis ou hostiles. Nous sommes tous trop pauvres pour vivre uniquement des produits de ce lopin d’abord inculte que nous appelons moi.”
da “Rendre à César”


Il "pezzetto di terra incolta" che chiamo 'moi' è grato a tutti gli spunti, gli stimoli, i suggerimenti, gli ammaestramenti, come pure le emozioni che si respirano in rete. Hanno allargato infinitamente la portata della mia osservazione e della mia riflessione. Si sono aggiunti a tutta la materia che la vita mi ha proposto o che ho saputo strapparle.

9 commenti:

  1. "Noi siano troppo poveri per vivere esclusivamente di noi stessi". Yourcenar
    "... Hanno allargato infinitamente la portata della mia osservazione e della mia riflessione". Marina

    Tutto ciò è il mio vivere, e sono grato alla vita e agli Altri che mi fanno leggere e pensare.

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  2. A scuola studiai il francese, ero anche bravina, arrotavo la erre in maniera fantastica :-).
    Poi le esigenze mi hanno costretta ad imparare l'inglese ed ho dimenticato il francese.Ma non del tutto. Mi mancano alcuni termini per la compresione di quanto hai pubblicato, ma il senso l'ho colto.
    Sì,la vita è costellata di spunti che possono indurci alla riflessione e che ci arricchiscono. Nel mio lavoro, ad esempio,per parlar di cose pedestri, io non invento nulla: semplicemente elaboro tutto quello che ho visto e che vedo ogni giorno;(notare il punto e virgola)anche le cose che possono apparirmi banali ad un primo sguardo mi tornano in mente quando meno me lo aspetto e sono fonte di ispirazione.Il web mi piace perchè sono avida di trovare, almeno qui,persone che possano rinvigorire quel famoso spirito di appartenenza di cui si parlava.Nella vita di tutti i giorni ne trovo sempre meno.

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  3. grazie Baluginando, bella anche la tua citazione!
    Grazie ad Anna per il lavoro sulle gallerie. Io non ho semplicemente paura, mi sento male. Pieno panico con manifestazioni che non ti descrivo per non impressionarti (;-)
    Comunque il tuo lavoro non me lo hai ancora spiegato bene. Sono mooolto curiosa!
    Scusa se non ho messo la traduzione. Detesto chi non le mette, ma andavo di corsa.
    Un po' liberamente dice:Io considero ogni libro, anche il più personale, come un'opera in parte collettiva; vi trova posto tutto quello che è in noi, ma anche tutto quello che abbiamo intravisto o indovinato, i libri letti ed i viaggi fatti, l'osservazione degli altri così come le esperienze attraverso cui è passato lo scrittore stesso,le note a margine del correttore di bozze e i lettori, amici o nemici.Noi siamo troppo poveri per vivere unicamente dei prodotti di questo piccolo pezzetto di terra incolta che noi chiamiamo me.

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  4. Ciao Vento, intanto provo a cancellare la tua sensazione di non essermi simpatica. Al contrario, mi piace il tuo modo franco di dire la tua. Mi chiedo che cosa ho scritto che possa averti dato questa impressione.
    In Persuasione c'è una pagina e mezza circa in cui Anne discute con un tizio (non ricordo chi) della capacità di amare(anzi di continuare ad amare) da parte di uomini e donne e lui dice qualche cosa circa la costituzione compatta e robusta degli uomini che si ripercuote anche sui loro sentimenti e quella delle donne. Almeno mi sembra.
    Io ho trovato che la Austen facesse una critica feroce di quel mondo, descrivendo i "conservatori" come macchiette, prive di anima e dando un aspetto umano e positivo a chi rappresentava la società nuova, sia maschile che femminile. Certo che ognuno di noi legge i libri a modo suo!
    Che mi dici de I Viceré? E' noioso? Troppo pesante? ben scritto?
    CON SIMPATIA marina

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  5. Scusa Vento, ma dal 28 dicembre non hai più scritto sul tuo blog? Sono passata anche poco fa'..
    marina

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  6. Marina,
    nel dirti che, per venire da Roma a L'Aquila, c'è la vecchia via Salaria che è una strada bellissima e panoramica e priva non solo di gallerie,ma anche dell'odioso ed oneroso pedaggio autostradale, a scapito di una trentina di chilometri in più, ti informo circa il mio lavoro: sono un'arredatrice di interni ed ho un negozio di antiquariato e lavoro anche per una società inglese che si occupa di immobili antichi e......:-))

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  7. Ciao Anna, mi sa che, via Salaria, verrò a trovarti. A primavera però. Fai un bellissimo lavoro, un negozio di antiquariato dev'essere un bellissimo posto dove passare il proprio tempo. Quasi un non lavoro.
    ciaomarina

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  8. ognuno di noi è un seme portato al vento che cade in un giardino o nell terra incolta e, forse, darà frutto!
    poichè nessuno di noi vive in una trre d'avorio ed il solo modo per mettere a fuoco le idee è il libero e cortese scambio di opinioni in un "salon" adimensionale

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  9. E' vero: la rete può essere una preziosa risorsa. Io non capisco quelli che rifiutano la tecnologia. La tecnologia può essere buona o cattiva dipende come la si usa.
    Grazie anche per la traduzione. Io il francese non l'ho mai studiato e avevo capito ancora meno di Anna.

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