mercoledì 12 dicembre 2007

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Credo di avervi già detto che ho l’abitudine di porre ogni nuovo anno sotto la speciale protezione e guida di una massima, scelta tra le tante che donne e uomini saggi ci hanno offerto. Scelgo il mio motto per l’anno che viene e nel corso dei mesi tento di assimilare la sua lezione, di farla mia, di interiorizzarla. La massima diventa una specie di talismano, mi accompagna con un mormorìo costante. Interviene ogni tanto a raddrizzare la mia direzione, a riportarmi su una strada che l’irriflessione potrebbe rendere pericolosa o anche solo amara per me. Invece di leggere un oroscopo che mi dica come sarà il nuovo anno, mi tengo ben chiara in mente una esortazione che mi aiuti a viverlo.

È nell'ultimo mese dell’anno che scelgo quello che sarà il mio motto per l’anno che sta per venire. Sono gli umori, le considerazioni, le riflessioni dicembrine che mi segnalano l’ammonimento di cui ho bisogno in questo preciso momento della mia vita.
Scelgo così il pensiero che mi dedico, la massima che scolpisco per me e che traccio sulla mia nuova agenda ed ovunque io la possa quotidianamente vedere.
Qualche volta una lettura provvidenzialmente effettuata proprio sul finire di dicembre mi offre l’illuminazione di cui ho bisogno. Altre volte rimugino confusamente pensieri che di botto si chiariscono e, con l’idea ben chiara in mente, vado a ritrovare nelle mie carte quella massima divenuta subitaneamente la mia massima del momento.

Quest’anno è andata così.
Leggevo -Approfitto per aprire una parentesi. Io odio quelli che dicono “rileggevo”, snob che vogliono dimostrare di aver già tutto letto, di essere i primi, i primissimi della classe. Mentitori, inoltre, perché secondo me non “rileggiamo” mai. Ogni rilettura di un testo essendo una lettura “nuova”- dicevo dunque, leggevo Seneca, “Lettere a Lucilio” e sono caduta su questo piccolo paragrafo:
Quaeris quid profecerim? amicus esse mihi.Mi chiedi quali progressi io abbia fatto? ho imparato ad essermi amico.
Di botto mi è stato chiaro: in quest’ anno che viene io voglio imparare ad essere mia amica. Il mio motto sarà dunque “Amica esse mihi”.
Senza però dimenticare, ma anzi sempre tenendo a mente che, per essere mia amica, c’è qualche altra cosa che devo preliminarmente fare. Ed è sempre Seneca, sempre nelle Lettere a Lucilio a dirmelo “Ita fac: vindica te tibi". Questo "Vindica te tibi" mi ha già fatto compagnia in anni passati. Ma è un precetto piuttosto ardua da seguire e non sarà male "ripassarlo" un po'.

Ecco questa sarà la mia massima per l’anno 2008.
Rivendicare me stessa per me ed essermi amica.
Speriamo di farcela.


6 commenti:

  1. Nel prossimo anno questa massima dovrai, come direbbe uno psicologo, soltanto cristallizzarla, credo infatti, che tu abbia iniziato già da un po' ad essere amica di te stessa. In ogni caso volersi bene ed imparare a prendersi cura di se mi sembra sempre un saggio proposito. Buon lavoro.

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  2. Amica esse mihi

    ..mmmh, un po' come quel
    "AUTOSTIMA A PALLA"
    che mi sono messa
    come messaggio di saluto
    sul cellulare
    quando lo accendo :-)

    Davvero.

    Mi viene da dire che per essere amici di se stessi occorre anche difendersi dagli altri, magari non essere proprio nemici, ma alzare un tantino il livello del (consueto) conflitto.

    Quindi molto bene il motto,
    approvo in toto,
    anche se comporterà, sappilo, qualche tensione in più.

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  3. e poi basta con tutta questa autocritica, e mettiti in discussione di qua, e mettiti in discussione di là, ma ci si mettessero loro, che tanto il risultato delle nostre cazzate non cambia, ma almeno possiamo prendercela con qualcun altro, vuoi mettere!

    e basta pure coi sensi di colpa!
    ...bhè, su questo non sono sicura di farcela.
    Magari 'st'altr'anno, eh?

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  4. Io ce la sto mettendo tutta. Grazie per il sostegno
    ciaomarina

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  5. Molto interessante sia l'idea che il proposito. Ma come fai a dargli una scansione annuale?
    A me i propositi scattano per circostanze fortuite.

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  6. Io invece ho una frase che mi ripeto nei momenti in cui mi sento giù (in realtà spesso me la ricordano le mie amiche)BARCOLLO MA NON MOLLO

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Non c'è niente di più anonimo di un Anonimo