giovedì 1 novembre 2007

quando è troppo, è troppo!

Non autorizzo nessuno a pensare di me che io sia una di quelle persone che odiano mostrare ai giovani la loro ignoranza, e che trovano insopportabile doverne ricevere degli insegnamenti.
Anzi. Ho sempre pensato che una delle più belle opportunità che si hanno come insegnanti sia quella di imparare da persone più giovani di noi. Si è felici in due, perché loro adorano, a ragione, poterci insegnare qualche cosa, e noi, se non siamo ottusi, afferriamo qualche cosa del mondo che ai nostri occhi potrebbe sfuggire.
Io credo, naturalmente, alla saggezza dei vecchi e degli anziani, all’esperienza maturata, alla riflessione, allo studio, alla lunga milizia del pensiero, ma le illuminazioni dei più giovani mi sembrano altrettanto preziose. Sto sempre con le orecchie dritte quando i giovani parlano, perché, cazzeggiano, è vero, spesso e volentieri- come è loro diritto e forse dovere generazionale- ma hanno sguardi nuovi sul mondo e sulle cose del mondo, introducono punti di vista che a noi annosi (termine sufficientemente ambiguo da abbracciare diverse generazioni) non si presenterebbero mai.
Adesso però si esagera! L’ho capito l’altra sera, quando il caro-al-mio-cuore Tommaso, il mio nipotino di anni tre e mezzo, mi ha indirizzata la seguente frase: No, nonna, lo faccio io che sono molto capace. Tu non sei molto capace. Gli passerete, spero, l’uso di questa aggettivazione un po’ impropria, ha appunto tre anni e mezzo. Ma, linguaggio a parte, mi ha procurato uno shock non da poco.
Il piccoletto era seduto al mio computer e manovrava il mouse con le sue minuscole mani cicciotte, costruendo complicatissimi robot di fantasia, scegliendo il tronco, la testa, le braccia e le gambe e connettendole con precisione millimetrica, armando di tutto punto, con armi diverse, le creature di sua invenzione, colorandole variamente, dotandole di movimento ed infine facendole ballare.
Io avevo appena tentato, inutilmente, di montarne uno, con l'intenzione di aiutare il piccolo sprovveduto. Invece il picccoletto mi ha trovata lenta ed impreparata, inadeguata al mezzo.
Del piccoletto bisogna dire che, se non controllato a vista, si precipita sul computer, lo accende, lancia uno dei suoi programmi preferiti e inizia a disegnare o a inseguire dinosauri o appunto a costruire robot. Sottrargli il mouse è un’ impresa. Per ora, non sapendo scrivere-anche se scalpita per imparare-non usa la posta elettronica, ma ha casualmente scoperto di Word trucchetti che credevo conoscesse solo la mia gatta Rosolina. Rosolina infatti è la vera depositaria dei segreti di Word e sono sicura che non sia la sola gatta a passeggiare delicatamente sulla tastiera creando effetti sorprendenti sullo schermo.
Immagino che presto Tommaso aprirà un blog in cui racconterà le sue esperienze di vita e forse anche i suoi ricordi. Io mi ritirerò nella mia mortificante posizione di “non molto capace” e gli regalerò il mio computer-gioiello. Addio ineziessenziali.

9 commenti:

  1. Che simpatico il "tuo" Tommaso !
    Che ci vuoi fare...sembra quasi che loro siano nati con il mouse in mano...

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  2. Mia nipote, 13 anni, mi dice "zia,non pensavo potessi essere capace di inviare sms, usare messenger ed avere persino un blog, ma sei una bomba!" Ovviamente io gongolo.
    Ma Silvia è di un'altra generazione rispetto al tuo Tommaso: sorpassatissima già lei, quasi vecchia :))
    Baci baci.....

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  3. Simpaticissimo, ed è indubbio che con il mouse sono più bravi di noi e i giovani hanno sempre qualcosa da insegnarci, ma non si devono dimenticare che anche noi abbiamo da insegnare molto a loro. Un abbraccio Giulia

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  4. I ragzzi vivono con il computer in testa. E' un bene per molti aspetti per altri bisogna davvero stare attenti. Ciao Costanza
    Vieni a trovarci?

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  5. Fortissimo il tuo nipotino! Cmq non ti ritirare, non basta saper utilizzare il mezzo per fare un blog interessante. E da questo punto di vista tu hai ancora molto da dare a luie a noi che ti leggiamo :-)))

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  6. Sto riprendendomi dallo shock, ma è stata dura...
    grazie per il vostro incoraggiamento
    ciaomarina

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  7. Beh Marina...preparati.
    Ne so qualcosa con Federico il quale ora ha 22 anni ma è stato piccolo anche lui...
    Sulla Metropolitana Milanese per un mio No si è messo ad urlare "Ma lo sai che non si trattano così i bambini?"
    Dovetti calmare i vecchietti e le vecchiette inferocite.
    E poi..., quanti e poi...

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  8. Poi però devo dire he vi sono stati ANCHE molti "e poi" posistivi quali:
    -- "Sei grande Zia" allo Smau quando aveva 13 anni (e fece schiattare di rabbia una mia conoscente)
    -- "Stasera ti offro io la cena" quando aveva 14 anni e le sue prime 50.000 Lire...
    -- Le sue telefonate, puntualissime, ogni mio compleanno
    (data complicata essendo il 16 Agosto)da qualunque parte del mondo si trovi...

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  9. Togli la foto, troppo abusata.
    La jena

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