lunedì 26 novembre 2007

depressione/Charles e lo spleen

LXXVIII - Spleen

Quand le ciel bas et lourd pèse comme un couvercle

Sur l'esprit gémissant en proie aux longs ennuis,

Et que de l'horizon embrassant tout le cercle

II nous verse un jour noir plus triste que les nuits;

Quand la terre est changée en un cachot humide,

Où l'Espérance, comme une chauve-souris,

S'en va battant les murs de son aile timide

Et se cognant la tête à des plafonds pourris;

Quand la pluie étalant ses immenses traînées

D'une vaste prison imite les barreaux,

Et qu'un peuple muet d'infâmes araignées

Vient tendre ses filets au fond de nos cerveaux,

Des cloches tout à coup sautent avec furie

Et lancent vers le ciel un affreux hurlement,

Ainsi que des esprits errants et sans patrie

Qui se mettent à geindre opiniâtrement.

Et de longs corbillards, sans tambours ni musique,
Défilent lentement dans mon âme; l'Espoir,

Vaincu, pleure, et l'Angoisse atroce, despotique,

Sur mon crâne incliné plante son drapeau noir.

Quando il cielo basso e greve pesa come un coperchio
sullo spirito che geme in preda ai lunghi tedii,
e-abbracciando tutto il cerchio dell’orizzonte-
versa su di noi una luce nera più triste delle notti;

quando la terra è mutata in un’ umida segreta
dove la Speranza, come un pipistrello,
va battendo i muri con l’ala timorosa
e picchiando la testa contro i soffitti marci;

quando la pioggia sciorinando le sue immense strisce
imita le sbarre d’una vasta prigione,
e un popolo muto d’infami ragni
viene a tendere le sue reti in fondo ai nostri cervelli,

campane a un tratto bàlzano su con furia
e lanciano verso il cielo un terribile urlìo,
come spiriti erranti e senza patria
che si mettano a gemere ostinatamente.

E lunghi carri funebri, senza tamburi né musica,
sfilano lenti nell’anima mia; la Speranza,
vinta, piange, e l’Angoscia atroce, dispotica,
sul mio cranio chino pianta il suo nero vessillo.









La traduzione è di Clemente Fusero.
Sicuramente, ognuno di noi, ne ha una diversa.
Le leggerei volentieri.

26 commenti:

  1. E' la terribile poesia di Baudelaire sulla depressione e io francamente ora non desidero più rileggerla ( e così ho fatto).
    Cosa è che ti spinge, Marina, a cercare anche le depressioni altrui ? Non dovresti provare la voglia di uscirne invece che rituffartici dentro ?
    Guarda che questa mia NON è una critica.
    Da ex sofferente di depressione - ora guarita - mi chiedo che cosa ancora ti attira in questo malessere.
    Le mie sono domande oserei dire "mediche", indagatrici del mistero che ancora ti avvolge e dal quale si può uscire.
    Certo ogni volta che vedo o leggo qualcosa di Van Gogh, di Baudelaire, di altri io mi sento rimescolare dentro e penso a quanto la mia generazione sia fortunata nell'avere a disposizione il Prozac (e le altre molecole) e poi tante persone, tanti medici competenti ed anche tante letture specialistiche e specifiche.
    Non sto dicendo "ecco io sono peggio o meglio di te", NO.
    Sto solo invitandoti a cercare la "tua" soluzione a questa malattia ed anche la persona "giusta" per te per uscirne.
    Io stetti così male ma così male... Vorrei che non vi fossero più persone che stiano male come sono stata io nel passato...

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  2. Cara Paola,
    quando scrivi "Sto solo invitandoti a cercare la tua soluzione a questa malattia ed anche la persona giusta per te per uscirne"
    io mi chiedo: ma come fa Paola a sapere se Marina ha o non ha cercato la sua soluzione, ha o non ha cercato/trovato la persona giusta?

    Tu stai dando consigli a qualcuno di cui ignori completamente la storia, e su un tema tra l'altro delicato, che lascerei magari alle mail, più che ai post.

    Credo che questo bisogno di indicare la via agli altri a volte è vero slancio di generosità; più spesso cela però qualche nevrosi o tratto della personalità sul quale forse potresti indagare (consiglio non richiesto, ahia, ci sono cascata anch'io :-)

    ciao, ciao
    Blonde

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  3. Blonde è così semplice e palese, si legge nelle parole di Marina.
    Lo scrive Marina stessa!
    Cosa vuoi di più ?

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  4. Lessi i Fiori del male di Baudelaire nel 1988 avevo...21 anni.... nonostante tutto sono ancora qui :-)))

    Ho divorato quel libro ed ho capito da quel momento che era scattato qualcosa dentro.

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  5. Quousque tandem Paola, abutère patientiam meam?

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  6. @Paola: Nemidunam! da quanto non sentivo questa bellissima parola! Ma un po' mi inquieta: significa che non sei in grado di prevedere i tuoi comportamenti?

    @Daniele:lieta di averti ancora tra noi nonostante Baudelaire ;-))
    @Anna:sì la tua traduzione è bellissima!

    @Blonde:generoso tentativo

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  7. Poiché sei uomo

    Poiché sei uomo, non dire mai
    quel che accadrà domani;
    e se vedi uno felice,
    per quanto tempo lo sarà:
    veloce è il mutamento, come neppure lo scarto
    della mosca dalle ali distese.



    Simonide

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  8. @ Paola: Mi sembri in palese contraddizione con Simonide :infatti l'ipotesi di un cambiamento sembra non sfiorarti.
    ciaomarina

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  9. E' possibilissimo che io mi sbagli in quanto non ricordo più bene il Farsi.
    Con Nemidoonam intendevo dire
    "Non so"
    e non "Nemitoonam" che per me significa(va) non posso.
    Ad ogni modo questo era ed E' il mio intento (Farsi a parte).

    Non so
    Non so cosa e come penserò domani
    Non so se fa un po' sarò ancora felice

    Oggi, però, lo sono.

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  10. @Paola: nessun equivoco, nemidunam, non lo so, è proprio lui. Per questo dicevo che mi inquieti, non sai ancora se continuerai a farmi da medico o no. Sinceramente mi aspettavo uno :"scusami, ci sono ricaduta, ma non si ripeterà".
    Mi sembra che tu abbia spostato il discorso: quando dico che non sei sfiorata dall'ipotesi del cambiamento, intendo nel tuo modo di rapportarti a me. Vale a dire che non ti sfiora l'ipotesi di smettere di considerarti, abusivamente, mia terapeuta. Non stavo indagando il tuo umore. speriamo che questa volta ci siamo capite
    ciaomarina

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  11. Io credo che ogni modo di essere "avviene"per qualche motivo che ognuno di noi, senza consigli facili, debba indagare. La depressione è uno stato che io ho imparato ad accettare e a non escludere dalla mia vita,perchè è un momento doloroso, ma fondamentale per rivistare la nostra esistenza e guardarsi dentro. Non lo dico io, lo dice Galimbrerti, Borgna, Jung e tanti altri.. Io l'ho semplicemente fatto mio. Prendere psicofarmaci è una scelta, viverla è un'altra, si impara dalla sofferenza, la sofferenza è creativa e non a caso non avremmo tanti bravissimi scrittori...
    Poi non si può diventare terapeuti di nessuno Paola, nemmeno quando uno sceglie qualcuno per colloquiare e farsi aiutare a capire; ognuno è terapeuta di se stesso e bisognerebbe essere più attenti ad ascoltare che a trarre conclusioni. Le conclusioni le può trarre solo l'interessato. Trovo, Marina, che ci stai dando spunti molto belli per riflettere su noi stessi, sulle nostre fragilità, sulle nostre insicurezze e per non avere paura di essere tali. Del resto ho imparato a conviverci e non sono una cattiva compagnia: è la presunzione, nel senso di "presumere di sapere" che diventa periciolosa. La vita è ricerca anche dentro di noi, dentro il dolore che attraversa il mondo intero ed io non sono mai scappata.
    Forse se mi permetti, Paola, non dovresti scappare neanche tu, naturalmente se ce la fai... Un abbraccio a tutti, Giulia

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  12. E se scappasse invece ? non dico dalla sofferenza che ahimè è ineluttabile, ma almeno risparmiasse a me, blonde, marina ed altri forse solo più taciturni la sofferenza di dovere leggere di continuo i suoi sproloqui autoreferenziali e non pertinenti ? Insomma dalla sofferenza non si può/deve scappare, ma forse qualcuno potrebbe/dovrebbe scappare da questo blog ;-)

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  13. Curioso atteggiamento il tuo, Marina.
    Posti i tuoi commenti in un Blog aperto ai commenti.
    Poi però scrivi che alcuni commenti (i miei) non ti sono graditi.
    Sei propensa ad accettare solo lodi e commenti a tua immagine e somiglianza ?
    La “verità fa male”?
    Non vuoi lettori e neppure lettrici ?
    Cosa vuoi Marina, meglio dire
    Chi vuoi Marina con te ?
    To go public…non è forse imparare a stare con gli altri ?


    Per Giulia:
    da cosa e da chi io sto scappando ???
    Ho avuto la depressione, sono stata male, sono stata curata e ora sto bene.
    Commento in base a quello che leggo, secondo il mio mondo ed il mio modo di vedere le cose.
    Cosa c'è che ti da tanto fastidio?
    Perchè poi ?

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  14. Commentiamo tutti secondo il "nostro" modo di vedere, nessuno può vedere esattamente dal punto di vista di un altro, per questo forse prima di commentare dovremmo chiederci se questo nostro commento, punto di vista è di una qualche utilità. Insomma per citare Wittgenstein (http://it.wikipedia.org/wiki/Ludwig_Wittgenstein): Su ciò di cui non si può parlare si deve tacere. ;-)

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  15. Cara Paola, mi sembra che tu confonda i commenti, anche critici, con le diagnosi. Tu non commenti criticamente quello che scrivo, tu lo usi per assumere un ruolo cui sembri tenere molto, quello della mia terapeuta. Tu puoi naturalmente criticare la mia scelta dei brani che posto, puoi dirmi che è banale, sciocca, di cattivo gusto,o qualunque altra cosa tu pensi. Ma tu fai qualche cosa di diverso. Tu deduci, con un procedimento arbitrario, che io sono una persona che si abbandona ai suoi mali e non fa nulla per affrontarli e sconfiggerli. Una o troppo disinformata o troppo scema per aver mai cercato una soluzione tra quelle che oggi sono a disposizione per curarsi. Non ho mai scritto niente di tutto questo. Questa è una tua costruzione. Sarebbe legittima, (è l'idea che tu liberamente ti fai di me), se tu non la utilizzassi per darmi suggerimenti di tipo medico, per i quali non hai né la conoscenza dell'ipotetico paziente, né la competenza, né, lasciamelo dire, la delicatezza.
    Tu non fai commenti critici, tu distribuisci consigli non richiesti. Già una volta ti ho fatto osservare quanto questo sia inappropriato, almeno dal mio punto di vista. O sono stata poco chiara, o tu non vuoi capire e interpreti la tua partecipazione ad un blog aperto ai commenti come l'occasione per svolgere quella che forse vorresti fosse la tua professione. Professione già difficile da svolgersi vis à vis, figurati in un blog!
    Mi colpisce come, di fronte ad una protesta del soggetto psicanalizzato, tu invece di chiedere e chiedermi: ho capito male? forse Marina il tuo discorso, le tue idee, i tuoi sentimenti, la tua storia sono diversi da quelli che io immagino? replichi con un "La verità fa male?"
    E' evidente che ritieni di possedere la verità su di me e che quella eventuale altrui non ti interessa. La possibilità, anche remota, di non aver capito qualche cosa di me neanche ti sfiora.
    Spero che tu abbia abbastanza onestà intellettuale da riconoscere che un commento critico è cosa diversa da un consiglio clinico.
    Non respingerò MAI un commento critico, ma credo che, anche all'interno di un blog, ho il diritto di respingere una prescrizione medica. Non richiesta e proveniente da una persona che medico non è.
    Non ti sfiora l'idea che potrei fare la stessa cosa con te? Non ti chiedi come mai, a differenza di te, io non lo abbia mai fatto?
    Non puoi riconoscermi neanche questo? Perché?
    Non più irritata, ma molto dispiaciuta marina

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  16. Cara Giulia, ti ringrazio per il tuo intervento, che mi restituisce alla mia dimensione di "persona" sottraendomi a quella di "paziente".
    Ho alle spalle una storia clinica di molti anni e almeno una cosa l'ho imparata: a non vivere la depressione come qualche cosa da occultare. Purtroppo è ancora tanto difficile non essere stigmatizzati. Non diventare un "caso".
    Ma non mi arrendo. Riconosco nel tuo approccio al problema una sensibilità affine alla mia. E una capacità costruttiva, anche con i mattoni un po' fragili che la vita ci mette a disposizione.

    ti abbraccio marina

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  17. @ Paola

    ma ci fai o ci sei ?

    Una critica é:
    trovo che usi periodi troppo lunghi, oppure tutte 'ste poesie sono 'na palla mortale.
    Tu invece continui a dire:
    Vatti ad imbottire di Prozac.
    Ti pare una critica ? A me, e non solo a me non pare tale. E bada bene che qui siamo in molti ad essere allegramente psicofarmacizzati. Non intendo pertanto aprire una polemica pro o contro farmaci siano essi destinati a lenire i mali del corpo o quelli dell'anima.Quello che vorrei dire chiaramente è perchè continui ad apostrofare le cornute con parole argute sentendoti come Gesù nel tempio, immagino ti dia gusto ?
    Be a me da altrettanto gusto mandarti a quel paese però capisco che te non piaccia ...

    Insomma la vuoi fare finita, oppure vogliamo proprio fare di tutto per fare diventare il luogo incantevole che è questo blog uguale a certi talk show della tv ?

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  18. Va bene Marina
    goditi allora la tua depressione
    tuffatici dentro
    scrivine sino ad esaurimento
    commentala
    con o senza poesie
    Ti saluto
    e me ne vado tra le persone normali.
    Una volta ho sofferto
    ...beh ora me la voglio godere la vita !

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  19. Siamo 'na banda di anormali ...

    'azzarola ed io che invece pensavo di essere la quintessenza della normalità ;-)

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  20. A me 'ste cose dispiacciono, mannaggia!
    Non credo che Paola abbia agito pensando di ferirti,voleva darti un consiglio Marina, forse sbagliato, ma era solo un consiglio. Come quando tu, giustamente,mi hai detto che le persone come me ti stanno sulle palle perchè, non andando dal medico, fanno agitare e preoccupare quelli che stanno loro accanto. Tu lo hai detto non sapendo che la mia è una patologia anche grave, che non riesco ad andarci dal medico, che mi stanno aiutando in questo. Quindi hai giudicato, senza sapere. Ma io ti ho apprezzata e ti ho amata anche in quella tua osservazione perchè ci vedevo il tuo affetto per me.
    Prova a leggere anche Paola sotto questa luce. Non me ne volere per la mia ingerenza.
    Con l'affetto di sempre.
    Anna

    P.S. Io la penso come Paola: perchè stare male?Prendo la pillolina quando ne ho bisogno,anche se la mia è solo lieve malinconia, che però mi fa stare tanto male quando arriva.Forse ho paura delle mie debolezze? Non so, ma così sopravvivo bene.....

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  21. Cara Anna, queste cose dispiacciono a tutti.
    Ma di questa storia conosci solo la coda. Si trascina da molto tempo, con miei scherzosi, e poi cortesi e poi irritati tentativi di far capire a Paola che non mi sembrava corretto prescrivermi terapie analitiche o farmacologiche che fossero, dato che ignorava se e quali io seguissi.
    Mi dispiace ma l'esempio che fai è molto distante dal mio caso. Io ti ho detto che le persone che non si curano mi stanno sulle palle(ho un marito così, causa di grosse ansie), posso averti offesa o ferita e me ne duole. Ignoravo le ragioni del tuo comportamento e sono stata sbrigativa e superficiale. Te ne chiedo scusa. Ma sottolineo anche la differenza fondamentale. Io ho espresso un mio parere critico. Non ti ho detto, il tuo comportamento è patologico, leggi il seguente manuale(né te l'ho inviato per posta), non ti ho detto: perché non ti curi? Non ti ho detto: perché non fai niente per liberarti di questa tua sofferenza? In effetti ignorando il tutto, ti ho solo detto che a me le persone che non vanno dal medico stanno sulle palle perché mi fanno preoccupare. Ma tu mi avevi dato questo dato: non vai dal medico. Paola non sa, perché io non ho mai detto niente del genere, se io non mi curo. Infatti è falso. Mi curo da anni regolarmente. Sono passata attraverso tante di quelle "pilloline" che potrei scriverci un trattato! Ma appunto, non ho parlato mai della mia terapia, solo del mio malessere. Esattamente come hai fatto tu in altri passaggi. Solo che io non ho neanche pensato di farti una diagnosi, attribuirti un atteggiamento passivo e rinunciatario e prescriverti una terapia. Ho detto la mia, magari indelicata, e basta. La differenza è LA SOSTANZA del mio discorso. Qui non c'entra niente psicofarmaco sì o no. Nel tuo PS tu fai lo stesso errore di Paola, forse fidandoti della sua idea di me. Immagini che io non prenda farmaci e non mi curi. Mi chiedi: perché stare male? Dove ho scritto che sto male ma non mi curo? Ho scritto solo di stare male. Ho persino parlato del mio psichiatra. A sopravvivere siamo in molti, credi e ci aiutiamo tutti in ogni modo
    Pensa che Paola ha avuto un episodio identico con un'altra persona. Io intervenni in difesa della buona fede di Paola con i tuoi stessi argomenti, cioè sostenendo il suo desiderio di aiutare. Ma se qualcuno, gentilmente ti dice, ti ringrazio per le buone intenzioni, ma preferisco gestire da me la mia salute psichica, tu cosa fai? Insisti, e a più riprese? Quando quest'altra ti dice: smettila, stai esagerando, tu le rispondi:non so se smetterò? sono perplessa. Se adesso io ti dicessi che il tuo approccio al tuo problema è sbagliato, che devi cambiare psicologo o psichiatra e cambiare anche farmaco e ti suggerissi persino il nome del farmaco, oltre alla terapia analitica di riferimento, ti piacerebbe? Sinceramente non lo credo.
    Sono pronta ad accettare critiche non prescrizioni mediche e a paola l'ho detto chiaramente e ripetutamente, in tutte le forme diplomatiche possibili.Ma evidentemente doveva finire tra noi come è finita tra lei e quell'altra persona.
    grazie per avermi dato l'opportunità di chiarire ancora meglio la mia posizione
    ti abbraccio
    con affetto marina

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  22. Paola scusami, ma non capisco perchè tanta aggressività... Una persona soprattutto se la si reputa sofferente o ancora di più depressa non la si può aggredire perchè non accetta i tuoi consigli. Non si sta parlando di politica in cui ognuno ha diritto di dire la sua, si sta parlando di sofferenze, di modi con cui ognuno di noi li affronta e credo che il fatto che anche tu abbia o soffra di questo problema non ti dà il diritto di attaccare una persona perchè non la pensa come te. Accetta che altri facciano quello che si sentono o sentano giusto fare per se stessi. Non capisco perchè questo atteggiamento... Nessuno ce l'ha con te... Nessuno vuole blandire Marina, io ho affetto anche per te, ma ti dico cosa penso... Direi poi di chudere qui, perchè si rischia di farsi del male? E' facile farsi del male quando si è vulnerabili, non abbiamo la scorza di certa gente... Un abbraccio anche a te. Giulia

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  23. Cari tutti, come padrona di casa penso di dovermi scusare con tutti voi se il mio blog ha temporaneamente assunto l'aspetto di un ring. Me ne assumo la responsabilità. Non accadrà più. O almeno mi impegno a far di tutto perché non accada più.
    Un abbraccio generale Marina

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  24. Marina! non starai mica dicendomi che debbo andare a sfoggiare il mio magnifico jab sinistro da qualche altra parte ?! ;-)

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  25. @ bip: me possino cecamme, mani e piedi!
    baci marina

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