sabato 15 settembre 2007

quarantanove righe

Correva per prendere l’autobus, la borsa a tracolla che le batteva sul fianco, quando si sentì chiamare. Giulia! Rallentò, voltò il capo ma l’autobus nel superarla aprì le porte, così accelerò di nuovo e salì. Un po’ ansante, si volse a guardare. Sul marciapede un uomo la guardava attraverso i vetri, aveva qualcosa di familiare, l’atteggiamento forse, le braccia lungo i fianchi, la testa sollevata, l’espressione seria. Sparì subito, mentre l’autobus ripartiva veloce. Nel corso della giornata il pensiero di quell’uomo come un prurito continuò a disturbarla: Chi era? Perché l’aveva chiamata? Chi era?
La sera tornava a piedi verso casa, lentamente, sul lungofiume, senza pensare a niente, quando d’improviso si arrestò: Marcello! Era Marcello! Lo riconobbe in quel momento, ne rivide i lineamenti, ne risentì la voce. Sì era Marcello. Il modo di pronunciare il suo nome, un po’ domanda, un po’ ordine, era il suo. Come aveva fatto a non riconoscerlo all’istante? Si sentì subito agitata e subito dopo triste e subito dopo ancora le venne da sorridere. Marcello! Quanti anni erano passati? Venti forse, da quando si erano salutati. A Strasburgo, nella Citroen parcheggiata presso il Reno, il cielo minacciava pioggia e lei per non irritarlo reprimeva il desiderio di una sigaretta. Ma lui non sembrava arrabbiato, neanche triste, o offeso. Stanco e muto.
Muto come sempre. D’impulso aveva provato il desiderio di ferirlo, di dirgli qualche cosa che lo costringesse a parlare, a tirare fuori uno dei suoi sentimenti così bene nascosti: -Se hai qualche cosa da dire, dilla. Sono noiosi i tuoi silenzi.. Ma lui alzò le spalle. -Mi dispiace- disse solo. -Torniamo, allora-. Tornarono. La lasciò davanti alla Marc Bloch, l’università era ancora piena di luci accese, cadevano le prime gocce di pioggia. Lei gli posò un bacio veloce sulla guancia, lui si irrigidì appena. Finito. Dopo quattro anni finito.
Perché provava quel rancore se era lei che stava lasciandolo? Un senso di colpa, sì e anche di liberazione. Ma sotto a tutto scorreva un rivolo acido di rancore.
Piano piano dimenticò il rancore e dimenticò anche lui.
Tornò in Italia, si sposò, si separò, qualche anno di grande amarezza. Ora era sola e felice di esserlo. Tranquilla in una vita dove si sentiva padrona. Sola, un po’, sì, ma mai troppo, mai tanto da pensare di tornare stabilmente con un uomo. No. Qualcuno che le interessasse un po’ di più capitava, ma Giulia era prudente e dopo un paio di serate gentilmente e fermamente lo allontanava.
Adesso, appoggiata al parapetto del fiume, guardando l’acqua scura e veloce, sentì tutto il freddo di quelle decisioni, così razionali, così prudenti. Che giornata strana, inconcludente, peggio, che giornata fastidiosa, tutto il giorno a rimuginare su quel grido: Giulia! E adesso l’assalto dei ricordi.
I ricordi, loro, d’improvviso squarciarono un buio e una confusione di venti anni: È stato lui a lasciarmi! Non io. Lui è stato. Sentì un nodo in gola, scosse la testa per scacciare il pianto che sentiva salirle dal petto. -Lui mi ha lasciata, con il suo silenzio, con la sua reticenza, con quegli occhi sempre attenti e controllati. Lui ha reso tutto impossibile. E l’altro, il francese massiccio e insistente, gran parlatore e amante perfetto, l’altro non c’entrava proprio niente. Una comparsa, appena. Marcello, lui, l’aveva scacciata con la sua ombra. Ecco il perché del rancore. Lei non aveva fatto altro che allontanarsi, rendendo ufficiale una distanza che lui aveva fissata.
E dovevano passare venti anni perché lo capisse! Si pentì di non essersi fermata a quel grido, di non averlo aspettato, di non averlo guardato in faccia. E poi? Che cosa avrei fatto? Che cosa gli avrei detto? Mentre si interrogava si sentiva riempire di rabbia, di delusione, di dolore e di un’ira che le serrò i denti. Perché mi hai lasciata? Ecco che cosa gli avrebbe detto! Io ti amavo, perché mi hai lasciata?

9 commenti:

  1. Quello che i Francesi chiamano
    "L'esprit de l'escalier"
    20 ans apres....

    Aaaaaahhhh i nostri percorsi neuronali...sono lenti, lentissimi.
    Me lo diceva il mio medico, me lo ha ripetuto così tante volte...
    ...che alla fine l'ho interiorizzato.

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  2. Capitano questi incontri che ci ributtano nel passato...E' molto bello quello che scrivi, molto umano e vero. Ciao Giulia

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  3. Scusate, sta succedendo qualcosa di anomalo ai commenti: mi arrivano delle mail di avviso, senza il nome del post cui i commenti si riferiscono.
    Voi notate qualche differenza? non ci capisco più niente

    grazie
    ciaomarina

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  4. Noto che mancano due miei commenti di alcuni giorni fa....ma che ora non ho voglia di riscrivere.
    Per quato concerne le emails forse hai flaggato senza rendertene conto: hai "lavorato" di recente nel back office ?

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  5. Per questo commento ho ricevuto una mail di notifica. ad intuito l'ho pubblicato sull'ultimo post, ma se si fosse riferito ad un altro, non lo avrei trovato più. Forse anche i tuoi stanno da qualche parte?
    ho lavorato nel back office, ma non nelle impostazioni dei commenti

    che cosa significa che ho flaggato?
    grazie per l'aiuto
    ciaomarina

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  6. Flaggare = to Flag, "mettere una bandierina" aut "spuntare" una casella...
    Non, i miei due commenti che mancano non stanno da nessuna parte: sono evidentemente andati persi e ...niente di male...no problem
    Credo che il problema sia in qualche casella che hai, magari involontariamente, spuntato, in qualche tua "azione" che non hai memorizzato e che ora non ricordi di aver commesso...
    Adesso io non so bene come fare ad aiutarti in quanto non conosco le procedure della tua piattaforma - blog che è diversa dalla mia.
    Prova a chiedere aiuto a qualcuno che utilizza la tua stessa piattaforma...
    Chedi pure ad ogni modo...

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  7. ciao paola e grazie per l'aiuto. Rettifico: uno dei tuoi commenti l'ho ricevuto, quello con il lunghissimo articolo e l'ho tralasciato proprio per la sua lunghezza, ma non me ne risultano altri.
    In compenso aprendo il mio blog trovo l'avviso che devo moderare dei commenti di cui non ho mai ricevuto notifica e che ignoro dove siano. Chiederò a qualche "collega".
    Grazie ancora

    ciaomarina

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  8. Ok, lascia pure perdere quel commento, che poi era un articolo di LeTemps, no problem.

    Il disguido che stai avendo tu è lo stesso che ebbi anch'io, tempo fa. In effetti avevo lavorato nel back-office, cambiando alcune impostazioni...
    Io ritornai sui miei passi, cercai di rivedere le impostazioni, ripristinai le vecchie...smanettai un po', ebbi qualche problema e alla fine riuscii a sistemare le cose con un po'- mi ripeto - di "smanettamento".

    C'est la vie d'une Blogger...

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  9. Sai Marina ieri sera ho scritto un primo post su Teheran ed intanto riflettevo sulla tua frase "Io ti amavo, perché mi hai lasciata?"

    Cielo, MENO MALE che alcuni degli uomini cui ho detto - io ti amo - non si sono fermati...meno male, Marina...

    Phew, Marina, che spago mi hai fatto prendere !
    Solo a ripensarci, ora...

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