giovedì 27 settembre 2007

fuori tempo massimo

Nei confronti di Beppe Grillo ho una prevenzione negativa che discende dal fatto che non l’ho mai apprezzato come comico e che mi ispira una antipatia di tipo irrazionale, istintiva e quindi poco affidabile. Detto questo per amore di sincerità, capirete perché mi sono astenuta da ogni giudizio sulla nota giornata del vaffa.
Ho letto sì, nell’immediatezza dei fatti, i giornali ed i commenti in diversi blog, ma, sospettosa come sono delle mie istintive antipatie, mi sono vietata di esprimermi prima di essermi fatta una opinione più documentata. Adesso credo di aver raccolto sufficienti elementi per dire la mia e pazienza se arriva un po’ fuori tempo massimo.
Ho ascoltato il comizio di Grillo dell’8 settembre prima a Matrix di Mentana e ad Anno Zero di Santoro e poi l’ho riascoltato in internet.
Beh non mi è piaciuto niente di quel comizio, né la forma né la sostanza.
L’apertura è un’affermazione violenta e storicamente falsa. “Siamo qui l’8 di settembre in ricordo dell’8 di settembre del 1943, quando l’Italia fu lasciata allo sbando dai Savoia, perché da quell’8 di settembre non è cambiato niente.” (Per inciso, Finazio, studiare la storia, come sembra che Grillo non abbia fatto, può invece essere utile, almeno a non dire castronerie.) Quel giorno l’Italia si divise in due parti belligeranti, una vera e propria guerra civile, come ormai ogni storico riconosce, che insanguinò il paese, sotto un’occupazione militare e ci vollero due anni anche di lotte partigiane ed operaie per riportare libertà e indipendenza nel nostro paese. Da quel giorno è cambiato tutto, caro Grillo, non niente! Qualcuno glielo avrebbe dovuto dire.
Ma quello che mi ha fatto sussultare è la reazione entusiasticamente convinta della platea, circa 50mila persone esplose in grida di consenso e approvazione.

Per restare al contenuto: l’idea che persone condannate, per i reati più vari, vengano accomunate nella categoria di persone prive del diritto di sedere in Parlamento, mi trova assolutamente contraria. All’interno di quell’elenco per esempio c’è Lino Jannuzzi, vecchio giornalista che nella sua vita professionale, per aver scritto sui servizi segreti cose gravi e dimostrate, ma anche cose che non in toto ha potuto dimostrare, perché costituivano la sua opinione in merito ai servizi segreti stessi, è stato condannato. Questo è un reato di opinione e che si vada in galera prima e si perdano i diritti civili poi, per un reato di opinione mi è intollerabile.
Qualcuno sempre avrebbe dovuto dire a Grillo che la sua ffermazione dal palco, che Previti ha pagato per aver corrotto un giudice(parte dimostrabile) per fare un favore al “nano bavoso, che invece è ancora là”, (parte che non riuscirebbe a dimostrare), lo potrebbe in caso di processo mettere nella stessa identica situazione di Jannuzzi. Condannato per un reato di opinione e non elegibile.
Come ogni altra generalizzazione, questa dell’elenco è cieca, sciocca e pericolosa.
E qui passo alla forma. Ho trovato bruttissima la gogna sul grande schermo, la lettura di quell’elenco di nomi (per nessuno dei quali provavo particolare simpatia, anzi) gridato dal palco, accompagnato da un commento irridente, mentre sullo schermo passava la relativa foto e Grillo e la folla al seguito gli lanciava il vaffanculo.
Torno al contenuto. La proposta di legge di iniziativa popolare. Sul punto dei due mandati mi trovo in disaccordo. Anche qui è la generalizzazione che è pericolosa. Ci possono essere parlamentari che sarebbe bene tenerci nel nostro Parlamento finché ce la fanno. Di questo tipo ne abbiamo avuti talmente tanti nella storia della nostra repubblica.
Qualcuno potrebbe obiettare che quelli di oggi sono diversi. A parte che nel parlamento siedono anche persone serie e preparate ed oneste, magari poche ma ci sono, siamo anche noi che siamo cambiati, in peggio come i nostri parlamentari e noi ce li abbiamo mandati.
Questa mia affermazione viene negata da Grillo perché le liste bloccate hanno impedito a noi cittadini di scegliere all’interno della lista proposta dai partiti.
In molti casi sarebbe bastato votare per un partito diverso o, trovando ripugnanti tutti i candidati, non votare. Ciò non toglie che la modifica di questa parte della legge elettorale è l’unico punto per il quale la raccolta delle firme mi sembra sensata.
Ogni tanto qualche cosa di sensato Grillo l’ha detta, secondo me, cose pratiche (l’importanza dell’open source, la de-privatizzazione dell’acqua,il rispetto delle sentenze della Corte Costituzionale su Rete Quattro).Purtroppo però, quello non era il fulcro del discorso, ma erano cose che venivano dette così, en passant.
Il fulcro era un altro, era il disprezzo e il discredito su tutta la classe politica, indiscriminato e per ciò stesso secondo me preoccupante.
Ad un certo punto i suoi bersagli sono state le vecchie storie sui socialisti di venti anni fa (che coraggio a gridarlo ora!) e se l’è presa con De Michelis perché non è morto al posto di Pavarotti. In questa fase ha fatto un’altra di quelle affermazioni, che costituiscono la sua opinione e che in un tribunale non potrebbe dimostrare, come nessun pm infatti è riuscito a dimostrare e che potrebbero costargli una condanna e l’esclusione dal Parlamento.
Quando ha detto che Amato questo nano faceva il cassiere del partito socialista.
Vorrei chiarire che né Jannuzzi, né Amato, né De Michelis né gli altri vaffanculati godono della mia stima né della mia simpatia.
Un’altra cosa che non mi è piaciuta è stato veder criticare, attaccare e deridere la gente per le sue caratteristiche fisiche, né se si tratta del nano bavoso né se si tratta di prozac prodi né se si tratta di Amato nano. Non mi piace all’interno di un discorso politico, per il resto le trovo frasi perfettamente legittime anche se poco divertenti.
Non mi è piaciuta neanche questa divisione tra i buoni, gli onesti, i puliti, i democratici, raccolti su quella piazza e attorno ai banchetti delle firme e tutti gli altri, corrotti, antidemocratici, parassiti.
Questa è una nuova Woodstock ha gridato, solo che questa volta i drogati ed i figli di puttana sono dall’altra parte. Il che, se ho capito bene, significa che a Woodstock a radunarsi erano drogati e figli di puttana.Anche il modo di dire drogati, non mi è piaciuto. La folla entusiasta ha applaudito e gridato.
E non mi sono piaciute le frasi di autoesaltazione. So che si usano nei comizi per galvanizzare gli animi, ma li trovo un pessimo artificio retorico se nel popolo sulla piazza non c’è una maggioranza di presenti con una stessa identità politica sociale, perché in tal caso ci si galvanizza intorno alla frase più a effetto, non sorretta da una qualche convinzione forte di fondo.
Frasi come dovranno dar conto a noi o anche sono finiti, ormai ci siamo noi mi ha portata a chiedermi: Noi chi? chi sono quei noi? cosa li accomuna? Quale progetto politico, quale idea di società? Senza queste cose, senza almeno una di queste due cose, siamo alla “qualunque” e la qualunque mi inquieta. Gridare noi sulla base solo di un rifiuto dell’esistente, non mi piace affatto.
Ancora una piccola osservazione sui contenuti.
Ad un certo punto ha auspicato la fine dei giornali, gli attuali perché mistificano e mentono, e in generale proprio la stampa, perché “verrà spazzata via dalla rete.”Evidentemente Grillo pensa che nel nostro paese la maggior parte dei cittadini ha dimestichezza con questo mezzo. Lo immagina attaccato in rete tutto e sempre. Ho pensato all’analfabetismo di ritorno nel nostro paese, alla bassa scolarizzazione, all’evasione scolastica, all’impoverimento della cultura di base, al fatto che, rispetto al 1975 il numero di parole che costituiscono il linguaggio di un giovane sono diminuite del 35%. Dov’è questo paese così avanzato che lui descrive e cui si rivolge? Pensa che tutti coloro che non leggono i giornali non li leggano perché si informano in rete? Ma dove vive Grillo? mi sono domandata. A chi parla Grillo?
Ho trovato molto interessante l’articolo di Ilvo Diamanti su La Repubblica. Dalla sua analisi risulta che i seguaci di Grillo sono per lo più persone con studi superiori.
Dei 300.000 firmatari della proposta di legge popolare il 58% sono persone di sinistra e centrosinistra, solo il 30% si dichiara di destra. Di quel 58% una parte consistente, scusate non trovo il dato sul momento, ma lo cercherò, proviene dalla sinistra radicale. E questo mi preoccupa ancora di più. Che Grillo sia riuscito a dirottare verso forme di protesta generica, perché generalizzata persone la cui radicalità è stata volta fin qui in direzione di concretissimi interventi sulla realtà del nostro paese, mi sembra un bruttissimo segno. Uno scadimento.

Per concludere dirò la mia impressione più generale, meno analitica: è stato uno spettacolo orribile. Mi è sembrato di assistere ad un varietà di seconda categoria, con battute di terzo ordine, che avesse come tema centrale la politica, e lo trattasse mettendo insieme tutti i luoghi comuni possibili per accattivarsi il pubblico e strappare l’applauso. Ho avuto netta la sensazione che la realtà venisse tagliata a grosse fette, così come viene viene e come fa più casino. L’oratore era un invasato, un esagitato, colto in un accesso di autoesaltazione, un incrocio tra il Savonarola e il primo Bossi, uno che allisciava il pelo alla gente per portarla ad applaudire e 50.000 applaudivano.
L’invito a strappare la politica dalle mani dei politici di professione e a riprendersela, meritevole di per sé, era di un tipo ingenuo e falso. La politica la facciamo noi sugli autobus, in fila a i senafori, al supermercato.
Io prendo gli autobus e vado al supermercato e la sento la politica che viene fatta in questi posti. Dicono, è vero, le stesse cose che dice Grillo. La delusione, il disgusto e il disprezzo per la classe politica sono diffusi e vengono espressi nelle stesse forme generiche e prive di distinguo che usa Grillo. L’unica differenza tra la linea 85 e il comizio di Beppe Grillo è che sull’autobus nessuno applaude.
Grillo ha captato l’umore diffuso di delusione e condanna verso la classe politica e lo ha trasformato in spettacolo e gogna. Questo mi preoccupa.
Intercettare umori anche violenti della cittadinanza va bene, ma vanno riportati a ragionamento e discorso, altrimenti sono gli umori che guidano la politica o chi li sa usare. E invece di avere politici migliori che portano verso soluzioni accettabili e condivise le istanze politiche, avremo umori che ci guideranno. Verso cosa?
Tutto questo che dico non è in alcun modo la difesa di nessun uomo politico. Sono delusa e arrabbiata anche io. Non sopporto la autoreferenzialità di gran parte dei nostri politici, il loro occuparsi essenzialmente dei loro giochi di potere, la mancanza di sobrietà e buon gusto, la loro presenza ossessiva e nulladicente sui nostri teleschermi e potrei continuare....Ma non farò di tutt’erba un fascio, perché il risultato può essere che si faccia davvero un fascio.
Gaber cantava che la libertà è partecipazione. Mi è sempre piaciuto molto questo verso. Mi domando oggi: partecipazione a che?


19 commenti:

  1. Condivido tutto.
    Tanto che io ieri sera ho chiuso la TV dopo 10 minutidi Matrix.
    Comincio a pensare di schierarmi CONTRO GRILLO. Non so ancora bene cosa fare e come farlo...ma qui c'� da fare, eccome !!

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  2. Adesso capisco di aver fatto uno sbaglio, ieri sera, a chiudere la TV. Ad ogni modo Marina ero proprio schifata.
    Questo tuo Post va letto e io lo sto facendo conoscere andando sui vari altri Blog a promuovertelo. Complimenti.
    Per come scrivi e ...beh, condivido, quindi anche per che cosa scrivi.

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  3. Grazie a Paola ho letto il tuo post e condivido quasi tutto...diciamo il 90 e più % !
    Soprattutto il tuo finale, partecipazione a che ?
    anche io ho queste paure insomma se non peggio.
    Prova a leggere qua
    http://tomas13.blog.kataweb.it/2007/09/17/in-guanti-di-velluto-col-bollino/
    meno dettagliato del tuo sicuramente.

    Unico appunto è sulle percentuali e l' analisi che hai fatto su radicali di sinistra e destra...
    io condivido l' opinione che alla fine gli estremi si toccano, ma con questo non trovo preoccupante il fatto che gli estremi si occupino della realtà del nostro paese...senza pensieri radicali non si andrebbe alla ricerca di un compromesso....

    il problema vero è come (brutta espressione) incanalare, genstire questi pensieri...
    perchè tapparli per poi farli esplodere provoca danni...
    aizzarli per poi scoraggiarli anche...
    per questo condivido il resto del tuo intervento.

    ciao

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  4. Ciao Tomas e grazie per il tuo intervento.
    Andrò sicuramente a leggere il tuo blog e ti dirò il mio pensiero. Però voglio chiarire meglio il mio.
    Le percentuali che ho messo sono quelle del sondaggio, le avevo appuntate, mentre non trovo quelle della sinistra radicale (le troverò).Non mi preoccupa affatto il pensiero radicale, anzi, penso come te che è il punto di partenza per un incontro utile, senza pensiero radicale direi che la politica è monca.
    Inoltre il pensiero radicale nel nostro paese sta presentando proposte, che possono essere non condivise, difficilmente realizzabili, ostiche ecc. come ognuno le vuole giudicare, ma CONCRETE, legate ai bisogni delle persone. Che simpatizzanti "radicali" si siano spostati sulle posizioni di Grillo mi sembra uno scadimento. Forse ho scritto in modo poco chiaro.
    Se anche con il chiarimento il mio pensiero resta oscuro, dimmelo che faccio una postilla
    grazie
    ciaomarina

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  5. ciao Paola, grazie per il tuo interessamento e il tuo appoggio

    ciaomarina

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  6. Anch'io condivido quasi tutto quello che scrivi, soprattutto la critiche alla forma (sul contenuto sono un po' piu' possibilista, tanto che, lo confesso, ho firmato la proposta).
    Quando tempo fa ho scritto ad un mio carissimo amico blogger (grillino) che Grillo non mi piace perche' parla alla "pancia della gente" lui non ha capito. Tu l'hai spiegato molto meglio ma adesso non oso segnalargli il tuo post perche' mi ha detto che il suo gruppo di grillini sta degenerando in rissa (come c'era da immaginarsi).

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  7. Ho trovato il tuo intervento molto lucido e condivisibile in massima parte. Sicuramente Grillo sta vivendo, grazie al successo del suo blog, un periodo di autoesaltazione che al momento non si comprende se rischi l'implosione o l'esplosione. Ma a me più che Grillo incuriosiscono le persone che hanno partecipato. Le folle che ha radunato sono il sintomo di un malessere. Se la maggior parte di loro si considera elettore di sinistra forse era lì perchè delusa da un governo, ricattato quotidianamente dai papalini, che non realizza il programma promesso. Forse erano lì perchè defraudati del diritto persino di decidere per chi votare. Forse erano lì perchè il populismo paga e la piazza è una valvola di sfogo. Come il carnevale. Semel in anno licet insanire, no? Come hai giustamente ricordato molti punti del suo intervento sono condivisibili. Bloccare l'accesso in Parlamento ai condannati, generalizzando, è quantomento ingiusto verso chi ha commesso reati d'opinione o verso chi ha commesso un reato comune ma ha pagato il suo debito verso la giustizia ed è riabilitato per la società. Però sai meglio di me che quando si fa un concorso pubblico bisogna dimostrare di avere la fedina penale immacolata, invece per guidare il paese si può essere anche corruttore della guardia di finanza. La cosa insopportabile è che siedono in parlamento persone che hanno commesso il reato di corruzione o concussione proprio abusando del proprio potere politico. E' a costoro che secondo me le funzioni pubbliche dovrebbero essere interdette. Limitare la vita parlamentare a due legislature ci avrebbe risparmiato i Craxi, gli Andreotti e i Mastella ma ahimè anche i Berlinguer e le Jotti. Alfredo Vito, mister Centomila, è ancora lì. Se si tornasse alla possibilità di scegliere direttamente il candidato se non altro l'elettore si prenderebbe la responsabilità di eleggere la singola persona e non solo lo schieramento che sente più vicino. La citazione dell'8 settembre mi sembra poi sintomatica: Grillo pensa che "quell'8 settembre" non abbia cambiato niente mentre "il suo" cambierà le cose. Credo che gli effetti siano da leggersi in senso opposto, come hai argomentato tu, ma se solo le sue adunate di piazza serviranno per dare uno scossone a questa sinistra forse non sarà stato tutto invano. Almeno lo spero.

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  8. La verità è che gli italiani dovrebbero svegliarsi! Smantellare i privilegi di una classe dirigente stereotipata, schiava degli interessi personali (sia a destra che a sinistra)! Scuoterne le fondamenta, far capire, pacificamente, che non siamo beoti che si bevono tutto, che non ci bastano "panem et circensem" per stare buoni! L'altra verità è che ci sono schiere di italiani a cui basta il Grande Fratello e la partita domenicale per tirare avanti, sognando di avere i privilegi dei politici. Personalmente Grillo non mi dispiace, non ho seguito per nulla il suo Vaffanculo Day (scriviamolo per intero, l'autocensura di Grillo la trovo noiosamente ridicola) miè sembrata da subito una pericolosa "scesa in campo", non una rivoluzione culturale. Alla prossima tornata elettorale facciamo tutti scheda nulla, senza scegliere tra il male minore e quello maggiore. Mandiamoli alle loro lussuose case, pagate 80€ al mese, senza la "poltrona"! Sogno? Sicuramente, si! Ma almeno questa facoltà non me la toglie nessuno...

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  9. @ finazio: voglio sperare anche io, ma temo che il potere sia di gomma e che possa assorbire un Grillo in breve tempo. Voglio vedere quando calendarizzeranno la proposta le legge di iniziativa popolare! Perché anche far credere alla gente che adesso si voterà sulla loro legge è un bel po' falso. In genere finiscono al cesso, scusa il termine.
    Naturalmente hai più che ragione sul fatto che"siedono in parlamento persone che hanno commesso il reato di corruzione o concussione proprio abusando del proprio potere politico."
    Ma appunto questo rimanda alla responsabilità del cittadino elettore. Spero veramente che la prossima legge elettorale ci restituisca la possibilità di indicare il nostro candidato e non solo lo schieramento.
    Azzardo una previsione: molti di quei personaggi verrebbero rieletti. Sono troppo pessimista?

    @polle: sì temo proprio che tu stia sognando. Come le scuoti le fondamenta? Tu dici votando scheda nulla. Ogni tanto la tentazione mi prende, ma è più forte di me, non ce la farei mai.
    E poi ho anche paura di una democrazia in cui a votare vanno in pochi. Sarà formale ma è la base dell'esercizio dei propri diritti politici e io sono nata a ridosso del loro ristabilimento, ho sentito i racconti di mio padre e penso che proprio fisicamente non ce la farei a mettere una scheda bianca nell'urna. Se anche ci fosse una valanga di schede bianche, con le rimanenti farebbero il loro governo e tirerebbero dritti per la loro strada. Dopo una congrua serie di trasmissioni e dibattiti televisivi, naturalmente!
    Ancora una volta: sono troppo pessimista?

    ciaomarina

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  10. aiuto, ormai tutti giudicano tutti (ovviamente ognuno con la propria giuria), ma qualcuno che fa una proposta un minimo percorribile, per usicre da sta situazione dove i nostri padri c'hanno ficcato, da qualche parte c'è ?

    sono 'n tantinello preoccupato

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  11. ciao Filippo, mi sento onorata dalla tua visita.
    al momento io vedo nero.
    aspetto di vedere come si riorganizza il quadro politico con il nuovo partito democratico e la cosa rossa. Se qualche faccia nuova compare, magari un po' di donne (belle, stai tranquillo!), aspetto di vedere se faranno finalmente la nuova legge elettorale, insomma aspetto e spero
    e
    sono 'n tantinello preoccupata

    Se avessi meno anni, più energie e più fiducia in me stessa mi butterei nell'agone.E anche più soldi, sembra che ne servano parecchi per una campagna elettorale.
    Altro che Grillo, te lo straccerei! ;-))

    ciaomarina

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  12. Non so. Credo semplicemente che lo schierarsi con Grillo sia un sintomo, quello di un cittadino aramai stanco e disorientato. Tutto qui. Non credo più di tanto a questi scossoni. Forse abbiam solo voglia di gridare un dissenso...ma sottovoce, perchè insicuri anche di quello. Insicuri un po' di tutto. La tua analisi è davvero lucida, non è il semplice sfogo di chi è contro a tutti i costi. Io ho firmato..perchè m'è sembrato l'unico modo per "partecipare"...perchè così come stanno le cose in Italia, non mi piacciono affatto. Forse non è il modo giusto per cambiarle...ma almeno è un modo. Altri non me ne vengono in mente....purtroppo.

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  13. Non è che io non condivida molti passaggi della tua analisi, cara Marina, sia chiaro. In generale, però, la penso diversamente da te, perché tra i pro e i contro del fenomeno/personaggio Grillo, compreso l'8 settembre, credo sempre che siano un po' superiori i "pro". Ma questa è una mia personalissima opinione.

    Ho capito (per fortuna) che oltre a Grillo non ami certo neanche Jannuzzi e che il tuo era solo un esempio per far capire che non ti piace che la condanna definitiva per un semplice reato d'opinione venga poi a "definire" un'ineleggibilità. Beh, lo si potrebbe specificare, no? Si potrebbe specificare che i reati di cui si parla dovrebbero riguardare faccende gravi (le solite che sappiamo) e non reati d'opinione o furti di banane a Palermo. Quello che forse tu non consideri è che nella quasi totalità dei casi (escluso forse D'Elia e pochi altri) nessun politico condannato pare poi così pentito dei reati commessi; a tal punto che spesso li nega pure a voce grossa, accampando mille scuse anche dopo la Cassazione (Andreotti su tutti).
    Non mi pare comunque, per tornare a Jannuzzi, che un personaggio simile possa meritare di entrare nel tuo esempio: il buon Lino ha vissuto di calunnie per molti anni. Disse cose tremende anche di Falcone ed ha avuto anche un libro commissionato dal boss Pippo Calò (libro poi mai uscito), da scrivere contro i giudici. Un bel personaggino, il nostro Lino. Saranno pure reati d'opinione, ma come vedi mi sembrano un po' gravini. Non credo che se io dico Hitler era un santo, viva Hitler, la shoa NON esiste meriterei di sedere in Parlamento.

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  14. "Se avessi meno anni, più energie e più fiducia in me stessa mi butterei nell'agone"
    Fai quello che ti senti di Fare, Marina.
    Sei in gamba, hai dei valori positivi, LI SAI ESPRIMERE BENE, conosci senz'altro "qualcosa" di economia politica, di storia italiana... per certo sempre più di Grillo!
    Poi sei anche competitiva e combattiva al punto giusto.
    Io ti sostengo...puoi considerarmi
    una buona spalla su cui fermarti a riflettere ogni tanto oppure un beverone concentrato di vitamine ed Ormoni per quando ne sentirai il desiderio...

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  15. Io come Marina non ho amato l'esternazioni troppo generalistiche di Grillo. Sparare a zero su tutto è sempre pericoloso ed un pò superficiale. E' vero che le folle si galvanizzano con certi giochetti di basso livello ma quello che nessuno dice è che prima della classe politica, secondo me, dovrebbe cambiare la mentalità degli italiani. Gli setssi italiani che vanno in piazza e mandano tutti a vaffa ma che poi cercano il modo di aggirare le leggi e non hanno il minimo senso civico nella loro vita quotidiana. Ha ragione Marina quando sostiene che la politica la facciamo noi tutti i giorni ed aggiungo io ne dovremmo essere consapevoli quando con i nostri piccoli gesti quotidiani potremmo contribuire a migliorare la vita di tutti rispettando poche e semplici regole.

    La mia barista romana verace dice:" Tutti vogliono le regole ma nessuno a casa sua." Vedi la saggezza popolare...

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  16. Maria Cristina
    "quello che nessuno dice è che prima della classe politica, secondo me, dovrebbe cambiare la mentalità degli italiani"

    Sì, è proprio così.
    Paolo Barnard lo dice:
    http://www.hawiyya.org/wordpress/2007/09/24/un-appello-da-paolo-barnard/
    e io l'ho ripreso nel mio Blog
    http://tusitala.blog.kataweb.it/2007/09/26/le-parole-per-dirlo/

    Questo concetti vanno implementati e...non è proprio facile..."Aprire le coscienze" è un lavoro lento, paziente, continuo
    da portare avanti giorno per giorno, passo dopo passo.
    Ad esempio a me interessa proprio questo aspetto e mi sono messa ad approfondire i temi della Leadership.

    Parliamone, riflettiamoci sopra...

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  17. @donnigio: io credo di capire il cittadino stanco, disorientato e che vuole gridare il suo dissenso. Capisco anche il bisogno dello scossone, ma spero che i giovani, come te e molti altri che ho incontrato sui blog, trovino loro una strada, invece di affidarsi ad un sessantenne(categoria che rispetto per ovvi motivi)su parole d’ordine così confuse e ambigue. Io non ho nulla contro chi ha firmato, se si fosse ttrattato solo delle preferenze avrei firmato anche io.Penso che poi, sentendolo, me ne sarei pentita.

    @Luigi: sono contenta che circa la mia disistima su Jannuzzi, non ci siano equivoci. Per me è stato perfetto come esempio, proprio perché Jannuzzi è quello che è. A me spaventa l’idea di vivere in un paese dove qualcuno (chi?), stabilisce a priori quali opinioni sono legalmente manifestabili e quali no. Se passasse un concetto simile, oggi potrei essere io a dire che chi ritiene che hitler sia un fiorellino non può sedere in parlamento ma domani qualcuno (chi?)potrebbe stabilire che fuori dal parlamento ci debba restare chi pensa, come me, che Andreotto è un mafioso. Io penso che le opinioni vadano confutate, stigmatizzate, combattute e che le azioni discendenti da opinioni esecrabili, vadano represse con molta più severità. Le azioni, però, non le opinioni. Se tu dicessi che Hitler era un santo, viva Hitler e la shoa non esiste, non MERITERESTI di sedere in Parlamento e farei la mia battaglia politica perché tu non ci andassi, ma, a meno che tu non passassi a infrangere vetrine di commercianti ebrei o a profanare tombe, potresti legalmente sederci. Le azioni le reprimerei con molta più durezza, di quanto si faccia oggi. La vetrina infranta al commerciante ebreo o imbrattata di slogan inneggianti ad Hitler secondo me va fatta pagare molto caramente.So che questo è un dibattito molto presente e molto acceso e che la mia posizione è difficile da mantenere di fronte a tante manifestazioni di questi tempi, ma mi sforzo di resistere alle tentazioni e di mantenere fermo il punto che le opinioni non si perseguono. Pasolini mi aiuta in questo. Mi dico sempre che le opinioni, anche senza prove, si debbano poter dire. Pasolini disse delle cose terribili, ma consapevole del problema aggiunse.“Io so. Ma non ho le prove. Non ho nemmeno indizi. Io so perché sono un intellettuale.” Secondo me, questo può valere anche per me che non sono un intellettuale.

    @Cristina: quanto è vero quello che dici di noi italiani! Non più di una settimana fa’ sono stata presa a male parole dalla quasi totalità dei passeggeri, perché chiedevo permesso per scendere dal 30, dalla parte giusta e NON dalla parte della salita.
    Quando ancora avevo il mio cane Orso venivo regolarmente insultata al Colle Oppio perché lo tenevo al guinzaglio e i padroni dei cani lasciati liberi erano seccati dai miei richiami perché trattenessero i loro che venivano a sfidare il mio.(spero si sia capito qualcosa!) Mi veniva detto: lo lasci libero! Ero io che, attenendomi alla norma, ero fuori regola. Questo paradosso tutto italiano si manifesta in duemila piccoli comportamenti. Ne ho un esempio anche in famiglia, mio marito. La barista verace è anche veritiera. Ma come cambiare la mentalità di un paese? La cosa è molto lunga e la classe politica dirigente e in genere i leader dovrebbero esserlo anche nei comportamenti. Così torniamo a bomba.
    io sono diventata scettica. Spero di non morire addirittura cinica!

    @Paola: sull’agone scherzavo. Neanche da giovane avrei potuto. C’è qualche cosa in me che si sottrae da sempre alle categorarizzazioni. Mai stata iscritta ad un partito.Probabilmente non riuscirei ad identificarmi neanche con me stessa! ;-)

    ciao e un abbraccio a tutti
    marina

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  18. Su invito di farinata, sono venuto a visitarti e ho notato che hai fatto un post molto bello e con applicazioni profondi, condivido quello che dici. Ciao. Robert.

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  19. ciao Roberto, grazie della visita.
    Mi piace vedere che si discute e con calma. Sono passata su certi blog dove la gente si insulta pro o contro Grillo!
    Eppure tutti sono scontenti e disillusi.
    Speriamo che si diano tutti una calmata..

    ciaomarina

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Non c'è niente di più anonimo di un Anonimo