martedì 17 luglio 2007

Mr. i-Pod racconta/due

Siedo ad un tavolino del caffè Trani, sotto il più fantastico dei lecci. Occupa l’intera piazzetta, da parete a parete, e i tavolini sono tutti raccolti sotto i suoi rami. Aspetto la mia granita di caffè con doppia panna, e intanto mi sistemo l’i-pod, pronta a seguirlo dove vorrà portarmi. Riparto dalle lacrime di Dulce Pontes e riascolto il brano per rientrare nell’atmosfera e predispormi a viaggiare con la fantasia. Ma Mr. i-pod subito, senza un minimo di gradualità mi propone Verdi. Il famosissimo Coro del Nabucco. Oh my God e che ci faccio con questo? Annaspo mentalmente, come collocarlo in questa storia? Passione, tango, addio strappacore e poi il Va pensiero? Non ce la farò mai. Non c’è spazio in questa storia per gli ebrei prigionieri di Babilonia, Mr. i-pod, questo è troppo. Penso, penso e poi Bingo! l’uomo che tiene stretta a sè Amelita, non è un marito, no è un padre, e questo padre è un grande, un famoso direttore d’orchestra. Sì, un padre autoritario, repressivo, un padre padrone che concede tutto alla figlia tranne l’amore. Geloso, possessivo pretende che Amelita lo segua sempre ed ovunque. E’ lei che gli porge la bacchetta pima di salire in scena, è lei che gli fa il nodo al papillon ed è lei che con la sua bellezza gli ricorda la moglie perduta. Non storcete la bocca, ci vuole, date retta a me, una moglie molto amata e perduta fa molto feuilleton, ci vuole. Dunque ecco il perché di Verdi: il Maestro dirige il Nabucco, a New York diciamo. Artista capriccioso come ogni artista e in più abituato a disporre degli altri, a dirigere, ad avere sempre l’ultima parola, tiene Amelita legata a sé con un amore esclusivo ed egoista. Amelita può avere tutti gli uomini che vuole, può togliersi tutti i capricci che vuole, concedersi tutte le avventure; al Maestro non importa, ma amare non può. Ogni volta che gli sembra che Amelita abbia un vero interesse per un uomo, il Maestro subito la porta via, via presto, prima che l’interesse diventi sentimento e il sentimento amore. Mai ha avuto tanta paura il Maestro come quando nella vita di Amelita è comparso Andrès. E mai, come quella volta, Amelita gli si è rivoltata contro. Ha ubbidito, come sempre, ma il rancore che gli dimostra rende amara la sua vittoria. Sì, l’ha strappata a quell’uomo, ma non è più la sua docile, la sua premurosa Amelita. Amara, sprezzante, perennemente scontenta, Amelita fa pagare a suo padre la sua infelicità. Ed ecco Haydn, il suo concerto per tromba e orchestra. Ma sì, ecco l’allegro: è la vita mondana, pazza, esagerata, che Amelita conduce, per dimenticare, per distogliersi dal pensiero di Andrès.
E l’Andante? L’Andante è proprio Andrès, forse un primo successo, la sua prima opera publicata e il Largo, sì il Largo è la vita che finalmente gira nel verso giusto anche per lui. E Vivaldi con il suo Concerto per due trombe sembra riconfermare che qualcosa è cambiato nella vita di Andrès, non trascina più le giornate, stordendosi e scrivendo come per sopravvivere. Si costruisce una sua notorietà, una carriera letteraria, una vita più viva. Adesso sono i Beatles che lo rincuorano e lo esortano There will be an answer, let it be, let it be. Ma allora dimentica? Hei, Mr. i-pod, fammi sapere questo: Andrès dimentica?
No, è Brel che me lo conferma, ètre desesperé mais avec elegance n’avoir plus grand-chose à rever mais ecouter le coeur qui danse, ètre desesperé, mais avec esperance. E ancora una volta è Elvis che lo appoggia, Memories, pressed between the pages of my mind...e Brel conferma senza esitazioni, on n’oublie rien de rien, on n’oubie rien de tout, on n’oublie rien de tout, on s’habitue c’est tout. Ed ecco che si alza la voce perfetta di Cecilia Bartoli nella romanza di Giordani, Caro mio ben credimi almen senza di te languisce il cor ...Neanche Amelita dimentica.
Possiamo tranquillizzarci: una storia d’amore esiste ancora, è il filo sottile e tenace del rimpianto e della nostalgia che la tiene in vita. Concentriamoci allora nell'ascolto. Oh, no! Questo no! Il Requiem di Verdi! Bellissimo, semplicemente perfetto e indimenticabile. Bello di una sua forza, di una sua coerenza assolute, certo, ma insommma, un requiem! Mr. i-pod, che cosa me ne faccio di un requiem secondo te? Vuoi far morire Amelita? O Andrès? O entrambi? Parla Mr. i-pod...
No, mi spiace, è arrivata la granita di caffè con doppia panna.
Qualunque cosa stia succedendo ad Andrès e ad Amelita dovrà attendere. La panna, lei, non attende.
Continua....

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