domenica 3 giugno 2007

postilla

Da tanto di quel tempo che non so più quanto, all’inizio dell’anno scelgo per me un motto che scrivo sulla mia agenda e da cui mi faccio accompagnare per i successivi 365 giorni.
Nel corso dell’anno sono talmente tante le volte in cui si dimostra appropriato per me che io stessa stupisco.
Se li raccogliessi tutti (e tutti li ho raccolti su dei cartoncini come segnalibri) ne uscirebbe forse un vero trattato di filosofia, i moniti per ogni circostanza del nostro vivere. Qualche volta per una improvvisa ispirazione all’inizio di un nuovo anno scelgo un motto che già mi aveva guidata anni addietro. Non succede spesso ma quando l’impulso si presenta, lo assecondo.
Qualche volta mi servo dei motti del passato come traccia per ricordare a quale anno appartengano certi avvenimenti della mia vita. Mi capita di dirmi-sì, era l’anno di “se non sei dritto raddrizzati- oppure -era l’anno di “i fantasmi sono invisibili perché li portiamo dentro di noi”.
L’anno in cui si chiuse insieme l’avventura da agente di viaggio e la mia amicizia con B. era l’anno di ”Il modo migliore di vendicarsi è quello di non adeguarsi”.

Non parliamo di coincidenze.
La nostra vita porta un bel po’ di caos in sé, e naturalmente cerchiamo di mettervi ordine come possiamo. Cercare segni significativi è una delle nostre modalità. Appartiene anche a me, pur se ne conosco l’illusorietà.
Comunque questo è l’anno di- μεδέ ταυμάζειν-Non meravigliarti mai.

2 commenti:

  1. grazie precisetta, se di tanto in tanto mi fai una revisioncina te ne sono grata.
    ciaomarina

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Non c'è niente di più anonimo di un Anonimo