venerdì 8 giugno 2007

a colazione con Seneca

Spero che non vi dispiaccia se questa mattina insieme al cornetto e al cappuccino vi servo un po’ di Seneca.
Il fatto è che secondo me qualunque cosa accada bisogna sempre tornare a Seneca.
Eventualmente piangere un po’ ma poi tornare a Seneca.

Sul momento la sua lezione sembra dura. Ma poi piano piano il suo ragionare ti entra dentro. Infatti Seneca non ti chiede di credere, neanche a lui. Ti dice: ragiona, rifletti, domandati, pensa, esamina, osserva.
Hai la tua ragione. Usala. Rendile l’omaggio che merita: usala.

Vita/tempo

La maggior parte dei mortali si lamenta dell’avarizia della natura, perché noi siamo generati per vivere un’età breve, perché gli spazi del tempo che ci è dato precipiterebbero giù...velocemente... in modo travolgente...
Perché ci lamentiamo della natura? Lei si è comportata generosamente. La vita se sai servirtene è lunga.

Non exiguum temporis habemus sed multum perdimus.
Non accipimus brevem vitam sed facimus. Non abbiamo poco tempo, ma molto ne perdiamo. Non riceviamo una vita breve, breve la facciamo noi.

Exigua pars est vitae qua vivimus. Ceterum quidem omnem spatium non vita sed tempus est.
Piccola è la parte di vita in cui viviamo veramente. Tutto lo spazio che rimane non è vera vita ma tempo.


Il problema che Seneca ci lascia davanti, perché Seneca i problemi non ce li risolve ma ce li propone, è quello di trasformare questo tempo che la natura ci ha dato in vita.

Io non posso che rivolgervi il mio augurio: che questa giornata che vi preparate a vivere sia per voi vita e non tempo.

Lucio Anneo Seneca
De brevitate vitae

3 commenti:

  1. Grande! voglio Seneca a colazione everyday, please

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  2. Vero, vero, vero...
    Chissà perchè non lo ricordavo?
    Forse perchè allora, a scuola, ero troppo preoccupata, troppo focalizzata sulla traduzione...?

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  3. La differenza tra un volgare predicatore, e un illuminato pensatore è che le riflessioni di quest'ultimo sono eternamente e universalmente valide per tutti gli uomini di tutte le condizioni, come nel caso di Seneca.

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Non c'è niente di più anonimo di un Anonimo