giovedì 3 maggio 2007

terrorismo e ginocchiate nelle p....

Dopo il primo grado di giudizio nel processo che vedeva la signora imputata per oltraggio aggravato a pubblico ufficiale, e che si era chiuso con una prima condanna, e in attesa del secondo, intervenne una amnistia che chiuse definitivamente la piccola vicenda giudiziaria.
Nell’occasione la signora fece esperienza della spregiudicata disinvoltura dell’avvocato che fin lì lei aveva regolarmente finanziato perché l’assistesse.
Nel comunicarle l’intervento risolutivo dell' amnistia, l’avvocato le aveva infatti prospettato la necessità di un adempimento tecnico, attivo e costoso, perché lei potesse entrare in possesso del documento liberatorio.
Purtoppo per il callido avvocato, l’amministrazione giudiziaria, con impensabile celerità, aveva già provveduto a recapitare a casa della signora il documento in oggetto.
Così in quella occasione la signora chiuse il cerchio che l’aveva portata a formarsi una personale e sfavorevole opinione su Vigili Urbani, Poliziotti, Pubblici Ministeri, Magistrati giudicanti.

Il pubblico ufficiale nell’esercizio delle sue funzioni, cui la signora aveva arrecato oltraggio, aggravato dalla circostanza che l’episodio era avvenuto in luogo pubblico (la strada), era il Vigile Urbano che apostrofandola con un tu molto colorito “Movite de lì stronza” alle sue rimostranze “Uno mi dia del lei, due mi chieda scusa” era passato a strapparla di forza dalla sua vetturetta, afferrandola per il bavero del suo giaccone e sbattendola contro il cofano.
Erano anni quelli in cui si era tutti nervosi, forze dell’ordine ma anche semplici cittadini, perché la minaccia terrorista era sempre nell’aria delle nostre città, e il giaccone che la signora indossava, di un colore vagamente militare e munito di cappuccio e varie ed ampie tasche, compariva spesso sui giornali in contesti di violenta protesta.
Nella realtà la signora lo aveva acquistato perché perfetto per accompagnare al parco il suo cane e mentre il cappuccio le consentiva di uscire senza ombrello, le capaci tasche ospitavano le chiavi di casa e una vecchia palla da tennis passione del cane stesso. Ciò non di meno l’elettricità che era nell’aria e la decisa protesta della signora furono sufficienti a farla configurare come possibile terrorista, forse addirittura probabile, visto che nel giro di pochi minuti tre macchine dei Vigili ed una della Polizia convennero a sirene spiegate sul luogo dell’incidente e la cinquecento della signora venne perquisita, mentre si invitavano i cittadini ad allontanarsi.

Quando un minimo di calma si ristabilì, essendosi appurato che l’unica colpa della signora era stata quella di aver percorso a marcia indietro un lungo tratto di una via del centro per parcheggiarvi la sua macchina, rifiutandosi il Vigile Urbano di presentarle le sue scuse, la signora provvide a denunciarlo.
Il Vigile stesso nel frattempo, poiché la migliore difesa resta l’attacco, l’aveva denunciata per oltraggio a pubblico ufficiale.

Il caso volle che il Vigile stesso nell’anno passato fosse stato insignito dalla Pubblica Amministrazione di un premio destinato al Vigile più urbanamente collaborativo nei confronti della cittadinanza. Questo fatto, unito alle testimonianze a lui favorevoli di altri due Vigili e di un Poliziotto, apparve al Pubblico Ministero sufficiente al formarsi di una sua opinione in proposito, mentre fu rifiutato l'ascolto di altre voci testimoniali.
I Vigili e il Poliziotto, benché intervenuti ad episodio ormai avvenuto, avevano sostenuto con tranquillità di aver personalmente assistito all’incidente e di poter testimoniare che il Vigile, oltre a rivolgersi cortesemente alla signora con il lei regolamentare, l’aveva semplicemente invitata a scendere dalla sua vettura, ricevendone in cambio un rifiuto violento accompagnato da insulti.

In particolare giocò a sfavore della signora l’origine veneta del PM che interrogandola le chiese chiarimenti soprattutto sull’espressione di puro vernacolo locale, con cui si era rivolta al Vigile. “L’hai trovata bòna”.
L’espressione fu interpretata come il tentativo di una cittadina, fornita di potenti conoscenze, di intimidire il servitore dello Stato e non per quello che in realtà essa era: l’orgogliosa, anche se non perfettamente elegante, affermazione da parte della signora della natura del suo carattere, per nulla incline a tollerare mancanza di rispetto e addirittuta violenza da chicchèsia, Vigili Urbani non esclusi.
Come pure non le giovò l’altra frase che le venne addebitata “Toglimi le mani di dosso (a quel punto la signora era passata ad un tu reciproco) o te ne faccio pentire”. Intimidazione anche questa, disse il PM, mentre la signora stava solo avvisando il Vigile che era pronta a dargli una ginocchiata nelle palle, mossa che suo padre le aveva insegnato proprio per circostanze simili.
Come che fu, la versione dei Vigili venne accolta in toto dal Giudice giudicante che, disinteressato ad ascoltare qualunque altro testimone, in due minuti esatti condannò la signora, cui non restò che ricorrere, sperando in un giudice meno frettoloso e possibilmente di origine locale.
Fu a questo punto che l’amnistia intervenne a restituire alla signora una immacolata fedina penale.
Quello che invece non poteva esserle restituito era una sia pur vaga fiducia in Vigili, Poliziotti, Pubblici Ministeri, Giudici giudicanti e Avvocati.

Conservò invece,la fiducia nelle ginocchiate nelle palle, perché nella realtà il Vigile aveva perfettamente compreso quale fosse il bersaglio della minaccia della signora.
Questa infatti nel pronunciarla aveva meglio assestato il suo peso e iniziato a sollevare il ginocchio verso il Vigile, molto esposto al colpo perché piantato al suolo a gambe larghe. Solo per questo, indietreggiando di un mezzo passo, il Vigile aveva finalmente mollato la presa al bavero della signora, a dimostrazione del fatto che ci sono circostanze in cui le conoscenze più utili non sono quelle altolocate ma quelle locate decisamente in basso.

10 commenti:

  1. Bellissimo racconto, immaginoche le sai tirare bene le ginocchiate nelle palle....o sbaglio?

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  2. però non si può minacciare la poliziotta di accarezzarle il seno o di baciarle i lombi! Questo si che ti porta in galera! La minaccia di crezza è perseguibile penalmente, la minaccia di ginocchiata no! La magistratura è UTEROCRATICA! Bisogna insegnare ai ragazzi a come staccare i menischi senza anestesia, così le donne imparano a dominare i propri istinti bestiali!

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  3. Ciao Fabrizio, e benvenuto sul mio blog.

    Ignoro cosa sia la "crezza", conosco solo "viddi na crezza", canto popolare siciliano (e anche quello male, essendo io romana) di cui non ho mai capito che cosa sia la crezza.(pensavo una tomba)
    Dovresti pubblicare su qualche rivista scientifica l'idea di un'asportazione rapida del menisco delle donne: sono certa che tra i chirurghi maschi la tecnica troverebbe grande attenzione :-)
    marina

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  4. questo dialogo stagnava da Agosto, ci sono voluto io, per farlo riavviare! CVD! Noi maschi ci arrabbiamo se ci fanno male ai testicoli, lo credo! Sono il centro della nostra sessualità! Sono il centro del nostro corpo! La donna si arrabbia se le fanno male... al ginocchio! Le donne fanno proprio "le intoccabili"! Ma cosa pensi causi "questa potenza della rotula sempre dura"? Amore, rispetto e comprensione? "il cittadino si ribella" è il mio motto! Per l'uomo, castrazione chimica, chirurgica. Invece, mai ho visto donne amputate! Eppure, è la rotula che è sempre dura! Non il pene! la rotula non ha bisogno di viagra! E la donna viene anche addestrata a usare la rotula! E la donna usa la rotula anche per mestiere! Nell'FBI, nella CIA, nella Polizia Femminile di New York... Visto che le autorità se ne fregano, l'uomo deve imparare a difendersi da solo Mi hanno accusato di essere un sovversivo, ma non me ne curo! Bisturi!

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  5. questo dialogo veramente è morto e sepolto dal 2007!
    in soldoni quando un uomo tenta di colpire una donna la sola arma di difesa della donna che ha meno forza fisica sono le ginocchiate nelle palle. Le donne non vanno in giro a "ginocchiare" per puro piacere, mentre si dà il caso che siano gli uomini ad aggredire brutalizzare eccetera le donne.
    mi sembra che ti scaldi troppo per questo tema
    marina

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  6. Tu dimentichi che le donne lo facciano pure per mestiere! In Messico esiste, addirittura la "Mexico Policewomen Ballbusting Squad". Hai visto "Vice Squad Vixens", "The Inspector wear the skirts"... Invece non esiste un "Rape Policemen Squad" contro le terroriste! Non esiste il bisogno fisiologico di massacrare l'uomo! QUESTO E' IL VIZIO: UN CANCRO DA ESTIRPARE! Lo Stato si impegna a fare in modo che le donne si soddisfino!
    Maria Teresa Ruta - stuprata - ha avuto una vita normale! Un uomo masdsacrato dalla sbirra non può più avere vita normale! Te lo dico IO! Una donna non può capire cosa significhi giacere in terra in preda a spasmi spaventosi!
    E causare questi spasmi è per la sbirra oltre che una soddisfazione, pure motivo di encomi, vezzeggiamenti, decorazione coi galloni!

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  7. ciao fabrizio, penso che non ci capiamo. Io non sostengo che le donne abbiano il diritto di dare ginocchiate nelle palle agli uomini così, per sport. Ma che se aggredite questa può essere per loro l'unica forma di difesa. cioa, marina

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  8. SECONDO TE, QUANDO SI ARRESTA UN UOMO, E' LECITO MASSACRARLO? Un poliziotto è stato arrestato per aver palpeggiato ua RAPINATRICE! L'arresto
    di un uomo deve essere un massacro?
    Mi sembra che la donna provi più piacere a fare la poliziotta, che fare la prostituta! Quando sono assunte in Polizia, sono addestrate! Io mi baso su questo! Non mi pare che qualche poliziotta sia stata arrestata!
    Quando un SS arrestava un Ebreo, non era prseguibile, se lo aveva massacrato! Stessa cosa le sbirre, nel 2009! Non mi puoi venire a dire che la POLIZIOTTA SI DIFENDA!
    VIENE MANDATA IN MISSIONE! E prima di entrare in Polizia, sapeva i compiti! Allora la rapinatrice dovrebbe essere stuprata, se il rapinatore ha le punizioni corporali SENZA PROCESSO! Par condicio non esiste!

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  9. ciao fabrizio, secondo me quando si arresta qualcuno, UOMO O DONNA, non è lecito massacrarlo.
    Mi diverte l'idea che una donna dovrebbe preferire fare la prostituta invece che la poliziotta! Tu preferiresti essere un poliziotto o prostituirti per strada?

    Mi accorgo che parliamo di due cose diverse. Circa questi corpi di polizia femminili specializzati nello spaccare le palle agli uomini non sono informata. ma posso dirti che cosa è successo a roma pochi giorni fa. Un automobilista pregiudicato fermato da due vigilesse per qualche infrazione ha domandato se erano armate e saputo che non lo erano gli si è avventato contro e le ha picchiate violentemente.
    Se una delle due gli avesse dato una ginocchiata nelle palle secondo me avrebbe fatto bene. e adesso basta, questa storia di palle me le ha rotte... :-))

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  10. The best education in the world is that by struggling to get a living.

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